Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 09 Dicembre 2013
La tassa di soggiorno
decolla in Alta Valle
Bormio Marketing riceverà i fondi raccolti dai Comuni - Migliorerà l’offerta turistica
In Alta Valle primo weekend con la tassa di soggiorno. Le amministrazioni di Bormio, Valdidentro, Valdisotto e Valfurva hanno reintrodotto la tassa; obbiettivo raccogliere fondi per finanziare il funzionamento di Bormio Marketing, la nuova struttura che si occuperà di promuovere e proporre il comprensorio sul mercato nazionale ed internazionale. Entrando nel dettaglio dei regolamenti, l’imposta si applica per ogni persona non residente nel comune prescelto e per ciascun pernottamento nelle strutture ricettive ivi presenti fino ad un massimo di sette pernottamenti consecutivi.
L’impegno condiviso da tutti e quattro i comuni del mandamento, è quello di garantire agli ospiti, di fronte a questo contributo, la possibilità in futuro di vivere una vacanza sempre migliore e ricca di emozioni. Previsto un introito complessivo di 900.000 euro ai quali se ne sommeranno altrettanti provenienti da contributi pubblici e finanziamenti privati. Dando uno sguardo alle tariffe a Bormio, per esempio, si parte 1 euro fino a 2,50 a seconda della classificazione alberghiera; nelle valli, invece, l’imposta varia da un minimo di 0,80 ad un massimo di 2 euro.
La tassa di soggiorno si pagherà anche negli esercizi extralberghieri (case e appartamenti per vacanza, B&B, affittacamere e agriturismo) da 1 euro nei comuni di Valdidentro, Valdisotto e Valfurva fino a 1,30 a Bormio. Per tutti i campeggi la tariffa è ferma a 0,70 euro e per tutti i rifugi alpini è stata fissata allo 0,50. Da questa settimana, sui vari siti informativi dei comuni, capeggiano anche le modalità di pagamento. I gestori delle strutture ricettive sono tenuti ad informare i propri ospiti, in appositi spazi, circa l’applicazione dell’imposta di soggiorno con le relative entità, esenzioni e sanzioni. Di seguito il gestore deve richiedere il pagamento dell’imposta e rilasciare quietanza con ricevuta nominativa non fiscale; nel caso di soggetti non tenuti al pagamento, il gestore deve farsi rilasciare la documentazione del caso (soggetti che assistono degenti, personale della protezione civile, autisti di pullman…). Le persone che, tenute al pagamento dell’imposta di soggiorno, si rifiutano di versarla al gestore della struttura ricettiva, sono passibili di recupero dell’imposta aumentata della sanzione del trenta per cento e degli interessi di mora.
In caso di rifiuto al pagamento il gestore dovrà far compilare all’ospite e, se questo si rifiuta, compilare direttamente un modulo apposito da inviare al comune. Il gestore dovrà inserire i dati nella piattaforma dell’osservatorio turistico abilitandosi gratuitamente attraverso la Comunità Montana Alta Valtellina.
Il calcolo dell’imposta e tutte le comunicazioni al comune avverranno così in modo automatico tramite l’osservatorio; i gestori delle strutture ricettive hanno l’obbligo di riversare all’ente, trimestralmente, l’imposta riscossa.n
© RIPRODUZIONE RISERVATA