Cronaca / Oggiono e Brianza
Giovedì 21 Gennaio 2010
La Rsi ferroviaria chiede
ai dipendenti di trasferirsi
La Rsi, azienda di costruzioni ferroviarie di Costa Masnaga, ha chiesto ai dipendenti di trasferirsi in via momentanea nei centri di manutenzione delle carrozze sparsi in tutt'Italia. Sindacati e lavoratori - che ora sono in cassa integrazione - stanno valutando la richiesta
Il sindacato e l’amministratore di Rsi Nicola Berti si sono riuniti intorno a un tavolo per valutare la possibilità di trasferire parte dei 70 lavoratori in cassa integrazione ordinaria nelle sedi di manutenzione nelle sedi di Rsi sparse un po’ in tutta Italia, da Torino a Venezia, Roma, Caserta. Sarebbe una misura per far fronte all’eccezionalità del momento, e che verrebbe incontro alle esigenze dell’impresa e darebbe modo ai lavoratori di rientrare dalla cassa integrazione.
Insomma, visto che i nuovi treni non possono essere ultimati, si cerca almeno di tenere in buono stato quelli già esistenti e soprattutto di dare continuità alla produzione e dare lavoro ai dipendenti: «E’ una misura per tamponare l’emergenza momentanea – dice Massimo Sala della Cgil di Lecco – perché l’azienda sta attendendo che Trenitalia conceda l’iscrizione nell’albo dei fornitori, che dia una risposta su una grossa commessa già preventivata e solo da mandare in produzione e che i fornitori delle 27 carrozze in produzione facciano avere il materiale. Per non bloccare completamente l’attività Rsi ha deciso di spostare parte della forza lavoro nell’attività di manutenzione». Sindacati e lavoratori stanno valutando la proposta.
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