Cronaca
Venerdì 26 Agosto 2016
La Provincia per l’Abruzzo
«Tragedia come sette anni fa»
L’ex sindaco di Poggio Picenze, paese semidistrutto nel 2009. «Ringrazio ancora i lettori , da loro la spinta a ripartire»
«Piango, in queste ore rivedo ciò che è capitato a noi». Le immagini strazianti del 2009 sono un fresco ricordo nella memoria di Nicola Menna, in quel drammatico frangente sindaco di Poggio Picenze, il paese situato 14 chilometri a sud de L’Aquila, semidistrutto dal terremoto. Lì dove, attraverso le offerte dei lettori de La Provincia, è stato costruito il nuovo centro di aggregazione per giovani e anziani, inaugurato lo scorso anno.
«Intanto posso dire che la scossa è stata forte anche qui la paura e lo sgomento sono le prime sensazioni che abbiamo vissuto – racconta l’ex primo cittadino – non sono più amministratore in Comune, ma per fortuna nel nostro paese questa volta non sono stati registrati dei danni, almeno non gravi. Il mio pensiero l’altra notte è andato subito alle popolazioni colpite, non solo alle vittime, ai morti, ma a tutti, perché non sanno cosa li aspetta adesso. Ho rivissuto in un attimo tutto quello che ci è capitato, i giorni in cui scavavo per terra con le mani, quando ho ritrovato il corpo di una madre finita sotto alle macerie, mentre stringeva ancora tra le braccia il suo bambino. E poi le salme, i riconoscimenti, gli infiniti funerali. È uno strazio che ti segna, che secca le lacrime, è una ferita che ha cambiato le nostre vite. Non è facile spiegare e credo non sia facile comprendere ciò che non si è vissuto sulla propria pelle in modo diretto. Adesso però quelle popolazioni devono trovare in qualche modo il coraggio di rimettersi in piedi».
Il racconto di Menna è commosso, ma altrettanto deciso a spingere l’acceleratore sulla solidarietà. «Li aiuteremo, come loro hanno fatto con noi – spiega l’ex sindaco – come tanti hanno fatto con noi, torno a ringraziare anche il vostro quotidiano e la generosità dei lettori comaschi per aver finanziato la costruzione del nostro centro civico. L’auspicio è che tutta Italia si riscopra solidale. Ma bisogna auspicare anche che il governo sia in grado di dare risposte tempestive, per mettere subito la popolazione al riparo da tutti i disagi che vivrà in futuro».
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