Cronaca / Lecco città
Martedì 07 Aprile 2015
La protesta dei carrozzieri
«Lottiamo contro i monopoli»
«No all’obbligo di riparazione nelle officine convenzionate»
«Questa norma penalizza il mercato delle ditte indipendenti»
Continua la protesta dei carrozzieri contro il disegno di legge sulla concorrenza che contiene norme in materia di modifiche del codice delle assicurazioni che - secondo i carrozzieri - producono «un grave condizionamento del mercato dell’autoriparazione».
I carrozzieri di Confartigianato - si legge in una nota - «non accettano di subire l’ennesimo tentativo di consegnare il mercato delle riparazioni auto nelle mani delle assicurazioni, in nome di una presunta liberalizzazione». All’assemblea della categoria gli iscritti sono stati informati sulle attività di Confartigianato ed è stato deciso lo stato di mobilitazione della categoria.
In precedenza, i rappresentanti delle aziende lombarde si erano incontrati con i componenti della quarta commissione della Regione per dire no al «monopolio nel settore dell’autoriparazione» che disegno di legge starebbe per introdurre nel comparto.
Due i temi oggetto del confronto, che hanno a che fare con il previsto divieto di cessione del credito (che, spiega il presidente dei carrozzieri della Cna , Angelo Terraneo - «avrebbe quale unica conseguenza la creazione di ulteriori difficoltà per i carrozzieri, che perderebbero la possibilità di rivendicare le proprie legittime pretese di pagamento degli interventi riparativi effettuati nei confronti delle compagnie di assicurazione») e con l’obbligo di riparazione nelle carrozzerie convenzionate con le assicurazioni (col «rischio concreto che una non meglio definita riduzione delle tariffe avvenga a spese del mercato della riparazione indipendente e delle carrozzerie convenzionate, obbligate a praticare tempi ridotti e tariffe sottocosto», continua Terraneo).
I carrozzieri intendono smontare l’assunto che siano proprio le loro fatture a essere responsabili dell’alto costo delle polizze per sinistri, tra le più pesanti d’Europa.
«Il costo medio complessivo di un incidente, circa il 68%, è imputabile ai risarcimenti per il danno fisico, il 15% serve a coprire i costi fissi e indiretti non collegabili ai singoli sinistri, e solo il 17% copre il puro costo della riparazione. Quest’ultimo poi, per il 60% è imputabile al prezzo dei ricambi, a cui va aggiunto il costo dei materiali di consumo e quello relativo allo smaltimento rifiuti, per cui solo il 5% riguarda la manodopera delle carrozzerie», conclude.
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