Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 24 Dicembre 2014
La nuova statale 38 ora è una linea rossa
La Tecnis ha delimitato con le transenne il tracciato che sarà occupato da strada e svincoli. Si vede fisicamente quali porzioni di territori, comprese le aziende agricole, verranno utilizzate.
Lavori della nuova statale 38, tangenziale di Morbegno, da alcuni giorni un doppio reticolato che disegna il profilo, in termini tecnici il «sedime», la parte della strada destinata al transito delle autovetture è visibile tra i campi: si dipana dallo svincolo di Cosio Valtellino fino quasi alla Valeriana di fronte alla foce del Bitto. Lo si può notare meglio dall’alto, è la sagoma dell’opera viabilistica, indica che a breve i lavori inizieranno davvero.
La nuova strada passerà lì, all’interno della “corsia” arancione. «I due reticolati - ha chiarito Francesco Bongio, tecnico ed ex assessore incaricato dal sindaco di Morbegno Andrea Ruggeri per seguire le opere della nuova 38 - vanno a delimitare l’ingombro della sede stradale. La Tecnis, impresa che ha l’appalto dei lavori, prende “possesso” dell’area. All’interno di quel perimetro - ha proseguito Bongio - si andrà a rimuovere il “cotico erboso”, tappeto continuo di vegetazione erbacea, materiale che verrà preservato, conservato e servirà per rendere fertili i declivi ai lati della strada. Al posto del prato, lungo il tracciato in costruzione verrà steso il materiale di scavo delle gallerie».
Le due gallerie che rappresentano le opere principali del bypass viabilistico di Morbegno alimenteranno la costruzione della strada. Il materiale di scavo verrà prelevato, macinato nei frantoi e utilizzato per costituire il basamento della stessa. Gli interventi da gennaio, mese di consegna e inizio lavori si articoleranno in “fasi”. «La prima fase - ha proseguito Bongio, iniziando ad illustrare gli scenari imminenti per la realizzazione della grande infrastruttura - prevede la creazione delle piste di accesso ai quattro imbocchi delle gallerie, la “Paniga”, e la “Selvapiana”. Consentiranno di accedere ai quattro punti di perforazione, e terminate queste piste lo scavo dai quattro lati inizierà contemporaneamente». Si scaverà inizialmente “con le ruspe, poi si utilizzeranno microcariche. «La perforazione del “cunicolo di servizio - è stato ancora precisato dal consulente tecnico morbegnese - tunnel più piccolo, e di quattro metri di diametro che si svilupperà in parallelo alle gallerie, verrà scavato con la “talpa”, la fresa».
Nel tratto visibile ora, tra le recinzioni, saranno realizzati anche due viadotti, uno di 130 metri in corrispondenza di una azienda agricola, zona “prati del Bitto”. Un secondo, più piccolo, di circa 60 metri, vicino alla colonia di Cosio Valtellino, zona Regoledo, viadotto, “Canale orobico”. Nel contempo prenderanno forma i cantieri: saranno cinque. «Il cantiere Uno, “C1” - ha ancora spiegato Francesco Bongio - sarà ai prati del Bitto. Il secondo , o “cantiere maggiore” con le baracche, la mensa, gli uffici sarà tra Campovico e Paniga, in zona Torchi, altri tre cantieri si attesteranno vicino a Desco. Il cantiere 3, servirà da impianto di betonaggio, per la preparazione del calcestruzzo e sarà oltre il Tartano in corrispondenza della strada provinciale Orobica. Uno si situerà a fianco dell’attuale statale vicino all’insediamento ex Giaggia, uno oltre la conoide del Tartano».
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