Cronaca
Lunedì 22 Luglio 2019
La Finanza torna all’Agenzia delle entrate
Nel mirino ci sono altri commercialisti
Venerdì e sabato le Fiamme gialle hanno sequestrato altre pratiche sospette - L’ipotesi è che non siano stati solo i Pennestrì a rivolgersi ai dirigenti del fisco finiti in cella
I finanzieri del Gruppo di polizia economico finanziaria di Como tornano a bussare agli uffici dell’Agenzia delle entrate. E per due giorni, tra venerdì e sabato, hanno cercato negli uffici dell’ex direttore Roberto Leoni e del dirigente responsabile del team legale Stefano La Verde a caccia di altre pratiche fiscali in odore di mazzette. Che l’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Pasquale Addesso, fosse destinata a riservare ulteriori sorprese è stato chiaro fin dal giorno in cui Stefano Pennestrì prima e poi il padre Antonio Pennestrì hanno deciso sostanzialmente di confessare e di aprire il libro sui rapporti - a suon di bustarelle - con i vertici dell’Agenzia delle entrate.
Come sempre bocche cucite sui particolari dell’inchiesta e, soprattutto, sulle pratiche requisite dalla Guardia di finanza su ordine della magistratura. Da quanto si è appreso, però, si tratterebbe di controversie del tutto inedite rispetto a quelle sulle quali la Procura già aveva indagato, finendo per chiedere - e ottenere - l’arresto dei due commercialisti, dei due uomini del fisco e dell’imprenditore tessile (unico ad aver evitato il carcere) Andrea Butti. Non solo. Perché alcune delle pratiche acquisite dalle fiamme gialle non riguarderebbero clienti dello studio Pennestrì, ma vedrebbe il coinvolgimento di altri commercialisti comaschi. Riservo assoluto - neppure a dirlo - sui nomi.
La sensazione è che l’inchiesta stia puntando a comprendere se quanto scoperto dalle intercettazioni ambientali, realizzate nello studio dei Pennestrì in via Auguadri grazie alle telecamere piazzate dai finanzieri, ovvero lo scambio di bustarelle per ottenere l’intercessione del fisco a favore dei clienti dei due commercialisti, sia stato un “inciampo” casuale oppure se fosse un vero e proprio sistema.
I finanzieri stanno aspettando l’esito degli accertamenti tecnici sui computer, i telefoni, i tablet sequestrati soprattutto a La Verde e Leoni, e stanno anche effettuando approfondimenti su una serie di appunti ritrovati nelle abitazioni dei due funzionari dell’Agenzia delle entrate.
Negli ultimi giorni, in particolare dopo l’interrogatorio di Antonio Pennestrì, diversi legali delle persone raggiunte da informazione di garanzia si sono fatti avanti per chiedere l’interrogatorio al pubblico ministero. Sulla data degli interrogatori nulla si sa, ma non è detto che gli appuntamenti possano slittare a dopo le ferie, ovvero al prossimo mese di agosto.
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