Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 20 Agosto 2013
La crisi sembra colpire i funghi
«È quella del settimo anno»
La carenza nei nostri boschi fa preoccupare. Ma l’esperto rassicura
«Dopo gli ultimi sei anni di alta produzione quest’anno raccolti inferiori»
Quante coppie hanno affrontato (e si spera superato) la crisi del settimo anno? Anche con i funghi non si va tanto lontano. E non è uno scherzo.
Insomma è tempo di funghi o non ancora? E quali sono le prospettive?
L’esperto di micologia, Italo D’Alesio, figura storica ad Aprica visto che da anni conduce passeggiate e serate a tema micologico per i villeggianti, non ha dubbi: anche il bosco sta vivendo la crisi del settimo anno. Per il bosco il 2013, cioè, è un anno sabbatico.
«Nella Bibbia si dice che l’uomo per sei giorni avrebbe dovuto lavorare e il settimo si sarebbe riposato – sostiene D’Alesio -. Ebbene anche la natura si sta comportando così: sei anni di produzione di funghi, il settimo anno di riposo».
La inutile ricerca
Eccolo qui spiegato il motivo del fatto che nei boschi della provincia quest’estate di funghi non se ne trovino proprio. E non è una spiegazione fantasiosa questa per D’Alesio che ha controllato i suoi appunti “di raccolta” e confermato questa tendenza che va a coincidere con altri fenomeni naturali che si stanno verificando in questi mesi. «L’inverno è stato nevoso e piovoso, ma l’estate no – prosegue l’esperto -. Il 99 per cento del peso del fungo è fatto d’acqua, mancando la materia principale viene meno l’impollinatura. Abbiamo assistito negli ultimi giorni a pomeriggi di gran vento in tutta la provincia, mai registrato così forte. Il vento porta via l’umidità e, dunque, è un elemento in più che ci impedisce di poter raccogliere i frutti del fungo. Infine la temperatura. Ad Aprica, per esempio, non ricordo che in estate di giorno si sia arrivati a 34 gradi. Quest’anno è capitato. Di notte la temperatura scende, ma se nel bosco non va sotto i 14 gradi i funghi non spuntano». E così le passeggiate nei boschi si rivelano, per l’appunto, poco fruttifere. Mercoledì D’Alesio, come ogni settimana, ha condotto una quarantina di persone alla scoperta della natura e dell’educazione del bosco lungo un percorso di 5 chilometri. Se ne sono tornati a casa con un solo porcino, una ventina di russule e sei pholiote caperata, che, a detto di D’Alesio, sono una prelibatezza tanto che gli stessi albergatori lo hanno ringraziato per averle fatte conoscere. Porcini – quelli che di fatto la maggior parte dei cercatori ambisce – sono proprio pochi.
Al via i concorsi
«La Siba, la società degli impianti della Magnolta, ogni anno organizza il concorso del fungo più grande e bello. Su 300 persone scese solo uno il porcino trovato…». Ma non tutto è perduto. D’Alesio lancia una “premonizione”: «Se si mantengono queste temperature chi, dopo due giorni di pioggia, andrà per funghi, sono sicuro che ne potrà trovare per quindici giorni di seguito…». Occhio alle previsioni, dunque.
D’Alesio è disponibile è accompagnare i turisti tutti i mercoledì mattina, mentre dalle 18.30 alle 19.30 per il controllo dei funghi ad Aprica.
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