Cronaca / Tirano e Alta valle
Sabato 22 Giugno 2013
La cava del Ranèe
sbarca a Bruxelles
Il Comitato di tutela ha inoltrato una denuncia alla Commissione delle Comunità europee
Si contesta la mancanza della Valutazione ambientale strategica prevista da una direttiva Ue
Nuovo atto della lotta del Comitato per la tutela e valorizzazione della piana di Bianzone contro la realizzazione della cava di ghiaia e sabbia in località Ranèe. Dopo l’interrogazione dell’europarlamentare, Andrea Zanoni, è stata presentata, da parte del Comitato, una denuncia alla Commissione delle Comunità europee per inadempienza del diritto comunitario nel piano cave provinciale.
Il gruppo formato da proprietari e coltivatori di terreni nella zona fertile di Bianzone confida che la Commissione, «nell’esercizio dei poteri di vigilanza ad essa spettanti sulla corretta applicazione del diritto comunitario - si legge nella denuncia - constatata la sua inosservanza, assuma tutte le iniziative che ritiene giustificate per far cessare l’infrazione».
Chiara e puntuale la denuncia che il Comitato ha redatto nella quale spiega come lo stato dell’area e la sua rilevanza di interesse pubblico verrebbero irrimediabilmente pregiudicati dall’attuazione del piano cave provinciale che individua, in questa, un ambito estrattivo di materiali inerti. L’arma che il Comitato utilizza per bloccare il progetto - imminenti sono anche gli espropri per l’utilizzo del suolo - è quella dell’assenza della Vas (Valutazione ambientale strategica) dal piano cave provinciale «nel corso della quale avrebbe potuto e dovuto - si legge ancora - trovare composizione la conflittualità tra esigenze estrattive e la preservazione ambientale del territorio». La Provincia di Sondrio, dal canto suo, sostiene che la tempistica di approvazione del piano lo escluderebbe dalla procedura di Vas.
Per il Comitato, invece, c’è una violazione del diritto comunitario da parte di Provincia e Regione con riguardo all’esercizio delle rispettive potestà amministrative in materia di pianificazione dell’attività estrattiva.Questa la motivazione: l’articolo 13 della Direttiva 2001 della CE sottopone alla Vas i piani il cui primo atto preparatorio sia precedente al 21 luglio 2004 e che sono stati approvati o sottoposti all’iter legislativo più di ventiquattro mesi dopo tale data, quindi dopo il 21 luglio 2006, a meno che gli Stati membri decidano, caso per caso, che ciò non sia possibile, informando il pubblico di questa decisione.
Dunque il piano cave della provincia di Sondrio rientra in questo ambito temporale, visto che è stato adottato il 18 marzo del 2002 dalla Provincia e approvato il 20 marzo 2007 dalla Regione. Né risulta che lo Stato o la Regione siano intervenuti per evitare la sua applicazione al piano cave provinciale.
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