Cronaca / Oggiono e Brianza
Sabato 03 Maggio 2014
«Joele era a terra incosciente
La rincorsa per colpirlo a calci»
La terribile testimonianza del cuoco del ristorante dove lavoravano i due italiani
Anche lui venne duramente minacciato e fu costretto e rientrare nel suo alloggio
«Joele era a terra, praticamente incosciente; due degli aggressori hanno preso la rincorsa, per colpirlo con un calcio in faccia e alla testa».
È uno dei passaggi più crudi della testimonianza di Enrique Pareja, dirimpettaio del ventenne di Nibionno; Joele Leotta la sera del 20 ottobre fu ucciso così, nella stanza sopra il ristorante Vesuvius di Maidstone, dove lavorava col coetaneo rogenese Alex Galbiati e dove Pareja stesso faceva il cuoco.
Quest’ultimo è il secondo testimone nel processo contro i quattro lituani accusati dell’omicidio di Leotta e del ferimento di Galbiati (il quale ha testimoniato, nei giorni scorsi). Lo chef – anch’egli protetto da uno schermo - ha raccontato come tentò di interrompere il pestaggio e fu minacciato a propria volta da uno degli assalitori.
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