Cronaca / Lecco città
Mercoledì 11 Marzo 2015
Iscritti: la Cgil Lecco tiene malgrado la crisi
Pirelli: «Premiate le nostre scelte»
I dati sul tesseramento 2014 della Cgil sono stati presentati in via Besonda da Wolfango Pirelli, Giorgio Carnicella e Sergio Fassina
La Cgil di Lecco cresce. Di poco (lo 0,5% rispetto all’anno precedente), ma cresce. E questa è già una notizia vista la crisi economica e anche sindacale (in genere di tutte le rappresentanze).
I dati sul tesseramento 2014 sono stati presentati in via Besonda da Wolfango Pirelli (segretario generale), Giorgio Carnicella e Sergio Fassina (entrambi componenti della segreteria). Andiamo ai numeri. Le tessere della Camera del lavoro lecchese sono 44.219, erano 43.990 nel 2013, con un incremento di 229 (più 0,5%). Gli attivi sono 18.013, i disoccupati 805, i pensionati 25.401. «Sono numeri - ha notato Pirelli - che confermano che la Cgil è il sindacato più rappresentativo tra gli attivi, e tra i pensionati ce la giochiamo con la Cisl. E sono numeri - prosegue - che premiano il nostro lavoro, le nostre scelte politiche e organizzative, in particolare la nostra decisione di restare legati al territorio. È questo un valore importante che consente alla Cgil di essere protagonista anche fuori dai luoghi di lavoro, nelle istituzioni e nella società».
Tra le categorie degli attivi, si conferma il primo posto della Fiom (i metalmeccanici) con 6709 tessere (2 in più del 2013), seguita dalla Fillea (gli edili) con 2684 iscritti (più 30). Al terzo posto i lavoratori del commercio e dei servizi, la Filcams (2021, con un più 221: è la categoria cresciuta di più). «Quest’ultimo dato - nota Fassina - è una conferma della trasformazione che sta avendo il tessuto economico lecchese. Dal manufatturiero, che resta molto importante, ci si sta portando al terziario, commercio e servizi».
Fassina spiega anche che « il 45,8% dei nostri iscritti è donna. E gli immigrati sono 2943, il 16,3% degli attivi. Questi ultimi lavoratori oltre all’assistenza contrattuale hanno bisogno di altri servizi necessari all’integrazione sui quali ci siamo impegnati».
Carnicella sottolinea: «La nostra, seppur leggere crescita, è tanto più significativa se pensiamo alla crisi che dura ormai da sei anni, con la conseguente perdita di lavoro. Ebbene i numeri confermano che la nostra azione e il nostro impegno riescono a dare risposte anche in una situazione così difficile».
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