Cronaca
Venerdì 23 Settembre 2016
«Io, paragonato ad Al Capone»
Ex di An si accusano in aula
In aula il processo contro l’ex consigliere comunale di Como Andrea Bernasconi, denunciato per diffamazione dal senatore Alessio Butti
«Alessio Butti, io, lo adoravo». E per fortuna, perché altrimenti chissà cosa avrebbe scritto dell’ex senatore sulla sua pagina facebook l’ex consigliere comunale di Alleanza Nazionale Andrea Bernasconi, a processo ieri con l’accusa di diffamazione per aver paragonato il parlamentare del suo stesso partito ad Al Capone. Correvano i giorni in cui Butti affrontava l’accusa di aver falsificato una richiesta per ottenere un passo di accesso nella zona a traffico limitato e Bernasconi ha pensato di togliersi qualche sassolino dalla scarpa dedicando un velenoso post all’ex idolo politico.
A fornire il veleno - dialettico, sia ben chiaro - la clamorosa e beffarda esclusione dello stesso Bernasconi dalle liste di An per la corsa come consigliere comunale alle amministrative del 2007, esclusione attribuita dall’ex consigliere proprio a Butti. E così l’udienza per diffamazione si è trasformata in una sorta di processo a quel clamoroso sgambetto politico.
«Avevo già iniziato un’imponente campagna elettorale perché avevo la certezza di essere ricandidato, come tutti i consiglieri uscenti» ha ricordato ieri in aula. E invece il giorno della presentazione della lista un Bernasconi candidato c’era, ma si chiamava Giuseppe Bernasconi. Pure lui testimone in aula, ieri: «Mi ero offerto per la circoscrizione di Lora, mi ha sorpreso la candidatura in consiglio». Per Bernasconi (Andrea) una doccia gelata e un dispetto mai digerito: «Sono stato l’unico escluso. Chi l’ha deciso? Ovviamente Butti. Comandava lui». L’ex senatore ha negato categoricamente in aula: «Non avevo né il potere né le competenze per intervenire sulle liste dei candidati. E non ho mai detto a nessuno tantomeno all’allora presidente provinciale Vincenzo Sofia che io non lo volevo in lista». E allora eccolo, Sofia, pure lui sul banco dei testimoni. Insomma, perché escludere Bernasconi? «Me l’ha chiesto Butti. Ho rispettato la gerarchia, se un mio superiore mi chiede di non inserire nelle liste qualcuno io lo faccio».
Tutti di nuovo in aula, con probabile sentenza, il 15 novembre.n
P. Mor.
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