Cronaca
Giovedì 19 Luglio 2018
Inchiesta Secam, nessuna revoca
dei domiciliari
Il giudice per le indagini preliminari non ha accolto l’istanza depositata dagli avvocati degli indagati.
Restano tutti e nove agli arresti domiciliari. Nessuna eccezione. Nemmeno per chi non si è avvalso della facoltà di non rispondere. La decisione è stata notificata nel pomeriggio di ieri agli studi legali che si occupano di questa vicenda, scoppiata con l’arresto di imprenditori e dipendenti della società che in Valle si occupa di acque, rifiuti, verde e sgombero neve.
Otto dei nove indagati avevano depositato istanza di revoca puntando sul fatto che sarebbe stato impossibile reiterare il reato (i tre dipendenti sono peraltro già stati sospesi) e che non sussiste il pericolo di fuga o di inquinamento delle prove. Ma la pubblica accusa - che peraltro aveva chiesto l’arresto di 14 persone, (quattro sarebbero dovute finire in carcere e le altre ai domiciliari) - si è fermamente opposta. Di qui la decisione del gip Carlo Camnasio.
Rimangono privati della libertà i tre dipendenti pubblici (che per la Procura sono dei pubblici ufficiali a tutti gli effetti) ovvero Amerigo Piasini, Daniele Bormolini e Diego Samaden e gli imprenditori Achille Gusmerini di Berbenno, Pierlorenzo e Pietro Della Bona di Tirano, Armando Maria Gilardi di Lecco, Sergio Liccardi di Calvizzano (Napoli) e Mauro Vannini di Firenze.
La parola torna dunque ai legali. Quasi tutti si sono detti intenzionati a presentare istanza al Tribunale del Riesame per opporsi all’ordinanza, ma c’è chi non si accontenta - come l’avvocato Giuseppe Romualdi, legale di Bormolini e Samaden - e ha depositato anche Appello contro quest’ultima decisione.
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