Cronaca / Lecco città
Giovedì 08 Gennaio 2015
In Italia Lecco rimane
tra le capitali della meccanica
Il territorio rimane ai vertici per presenza di imprese con produzioni legate ai metalli
Nella graduatoria camerale, Lecchese ai primi posti anche nelle costruzioni e nell’attività immobiliare
La provincia di Lecco non è fra quelle che in Italia registrano i dati maggiori per quota d’imprese in relazione alla popolazione, per quota d’imprese giovanili, a guida femminile e gestite da stranieri.
I dati elaborati dalla Camera di commercio di Milano su base Registro imprese al terzo trimestre 2014 e Istat 2014 per la popolazione tuttavia mostrano che Lecco difende dei primati nelle specializzazioni.
In particolare, con una quota del 6,1%, in pratica un’impresa su 20, Lecco è (con Brescia) al primo posto della top20 di specializzazione nella fabbricazione di prodotti in metalli (macchinari esclusi) e rientra fra le prime venti province italiane anche per i lavori di costruzione specializzati (quota del 12,9% ma al primo posto c’è Reggio Emilia) e delle attività immobiliari (7,8%, col miglior risultato per Biella e Milano con un’azienda su 10 impegnata nel settore).
Nel comparto turistico per la ristorazione il miglior risultato è quello di Savona, seguita da Trieste, Verbania e Aosta, in una classifica in cui Lecco non compare.
Altri settori di specializzazione vanno a Matera e Benevento per peso dell’agricoltura sul totale delle imprese, con un’azienda su due specializzata nel settore. Per le costruzioni il primo posto va a Caserta e Sassari (un decimo delle imprese), per il commercio al dettaglio il primato è di Palermo e Napoli (un’azienda su quattro), per i trasporti a Bologna e Forlì (una su venti).
Secondo l’ufficio studi camerale milanese, un italiano su 12 (8,5%) è imprenditore con un primato d’imprenditorialità maggiore della media nazionale che va a Cuneo e Bolzano (11%), tenendo come base di calcolo i centri con oltre 50mila imprese. Nel gruppo troviamo anche Milano, Torino e Brescia, con circa un cittadino su dieci impegnato in un’attività propria. A far meglio di tutte per imprese femminili sono Benevento, Avellino e Frosinone dove si concentra un terzo di tutte le imprese in rosa italiane, per i giovani al primo posto c’è Crotone (con una quota del 17%), con Vibo Valentia e Caserta. E per gli stranieri vince Prato (col 27% di tutte le imprese con titolare straniero), seguite da Firenze, Trieste e Roma con il 15%.
Varese, Pescara, Lodi e Novara vincono nei servizi alla persona, con un’impresa su venti impegnata nel settore.
Con riguardo al livello di attività, nel terzo trimestre dell’anno, l’industria lecchese ha confermato di stare un po’ meglio. Nel periodo, sono migliorati i livelli di produzione (più 3,3% rispetto allo steso dell’anno precedente), gli ordini (più 3,9%) e l’ammontare dei fatturati (più 4,4%).
Va specificato che produzione industriale e ordini sono cresciuti con un ritmo meno veloce rispetto al secondo trimestre. Con uno sguardo più lungo, si può scrivere che nei primi nove mesi dello scorso anno la variazione media per tutti e tre gli indicatori si è attestata intorno ai 3,5 punti percentuali.
Segnali di miglioramento si erano avuti anche nell’artigianato che, dopo un secondo trimestre 2014 in chiaro-scuro (con produzione e fatturato stabili, +0,1% entrambi, mentre gli ordini erano in territorio negativo, -0,6%) evidenzia un miglioramento: produzione +2,4%, ordini +0,5%, fatturato +3,8%.
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