Cronaca
Martedì 07 Giugno 2016
In 500 di corsa per l’Arianna’s day. E per la solidarietà
La campionessa di Berbenno impegnata per combattere i disturbi alimentari delle giovani. «Non seguiamo modelli impossibili, meglio lo sport».
Era attesa una domenica di pioggia battente a Berbenno, per la prima edizione della Corsa di Sara, evento sportivo nel decimo Arianna’s Day, appuntamento benefico. Parte dei proventi ricavati dalle iscrizioni andavano alla onlus sondriese A.d.a. che si occupa di disturbi alimentari. La giornata gestita dai fan della campionessa berbennate di short track Arianna Fontana era dedicata alla giovane e sfortunata Sara Ravizza, una amica di Arianna, scomparsa quattro anni fa per una forma rara di diabete.
Era attesa pioggia, e invece c’è stato sole, e nella mattinata alla biblioteca del paese, a portare iscrizioni e solidarietà sono arrivate 470 persone. C’era Arianna Fontana, a guidare i runner, c’erano i responsabili del suo fan club quasi increduli nel vedere arrivare sulle rampe che portano a Berbenno una fila interminabile di podisti.
La stessa partenza delle due corse, una podistica di 8,5 chilometri con 400 metri di dislivello, e la camminata breve, circa 3,5 chilometri doveva essere posticipata: «Alle preiscrizioni – hanno precisato i referenti organizzativi – si sono aggiunte persone per tutta la mattinata, si è dovuto partire dopo». Poi il via: sugli aspetti di rilievo sportivo, la 8,5 chilometri veniva vinta da Christian Pizzatti, Gp Santi in 41’17” davanti a Johnny Bagiotti, Pt Skyrunner, 41’42” e Tiziano Valdo, 2002 Marathon, 43’14”. La prova femminile era appannaggio di Enrica Mazzaboni, runner non iscritta a nessun team, 53’50” il suo tempo, davanti a Giuditta Paganoni, Polisportiva Albosaggia, 55’07” e Dinara Guseinova, altra runner senza “casacca” di club, 55’25” il suo tempo.
Arianna Fontana, madrina e promotrice dell’evento, dava lo start ai primi corridori, e prendeva il via con la “camminata” a passo blando: «Ho qualche piccolo risentimento muscolare – ha spiegato – meglio non forzare i ritmi». La campionessa azzurra ha parlato della sua amica: «Sara: questa giornata è dedicata a lei – ha detto – eravamo coetanee, abbiamo fatto insieme le elementari, eravamo nella stessa scuola alle medie. Poi il male che l’ha colpita, il dolore di averla persa, e questa iniziativa che diventa lo spunto per ragionare sui disturbi alimentari. In tv – ha proseguito – si vedono solo silhouette impossibili, vengono proposti dei modelli di donna troppo spinti, con linee inarrivabili, si vende quel mondo, e spesso per errore c’è chi prova ad emulare queste figure, incappando in frustrazioni, problemi e disturbi. Correre, come facciamo oggi – ha aggiunto – è un modo per sottrarsi a modelli e miti fisici imposti, la corsa è un’attività sana. E alla fine si mangia – ha anche detto simpaticamente – si mangia polenta, perché se fai moto, anche certi piatti li riesci a smaltire e non devi per forza “demonizzarli”, i nostri nonni, faticavano, e mangiavano di tutto».
Arianna che è parsa in gran forma, felice di trovarsi a casa, una volta tanto, tra un viaggio a Courmayeur, uno negli Stati Uniti.
Felici dalla amministrazione comunale di Berbenno. «Questa – è stato rimarcato – era la manifestazione che mancava, non c’era un evento podistico di massa in questa parte della Valtellina. Le nostre associazioni – ha aggiunto il sindaco del paese, Valerio Fumasoni – si sono dimostrate in grado di sostenere un grande evento, con finalità benefiche».
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