Il titolare del negozio
«Mantengo gratis
il pitone di Abbadia»
Un po’ bruciacchiato” (per guarire ha bisogno di essere spalmato con una speciale crema), ma il pitone reale di Abbadia “ricoverato” allo “Zoo Mini Market” di Casatenovo sta bene.
Trovato sabato scorso in via Degli Orti dalla guardia forestale Carlo Gaddi mentre faceva jogging, ora il pitone è nel negozio di Stefano Butti. Il serpente è sotto sequestro, in custodia dai Forestali.
Il rettile, lungo circa un metro e venti, presenta un’ustione sul ventre «dovuta presumibilmente al fatto che si sia avvolto intorno alle lampade dei terrari che servono per scaldare l’ambiente» hanno detto le guardie forestali. «Sicuramente sì - conferma Butti -, una lampada realizzata col fai da te. Infatti il pitone riporta un’ustione non da poco». Il pitone reale, precisa sempre Butti: « È originario del Congo, non del centro America. Questo è stato sicuramente abbandonato. Purtroppo, oltre a cani e gatti, abbandonano anche i serpenti. C’è un documento che accompagna i rettili che viene rilasciato al cliente al momento dell’acquisto. Ma se l’animale viene abbandonato difficilmente si riesce a risalire al padrone».
Ma quando costa un pitone reale? «Da cuccioli dai 60 agli 80 euro, un adulto come quello rinvenuto ad Abbadia dai 100 ai 140 euro, poi ci sono le spese per il terrario e, appunto, l’impianto di riscaldamento per regolare la temperatura intorno ai 24-28 gradi».
Mantenerlo? Il sindaco di Abbadia, Cristina Bartesaghi, lamenta che fino a che l’autorità giudiziaria dissequestrerà il pitone, le spese per mantenerlo saranno a carico del Comune: «Questo prevede la legge - dice Butti -, ma io non faccio pagare niente. Capirete: un pitone reale adulto si ciba di tre topolini da tre euro ciascuno al mese, poi ci sono le spese per il riscaldamento. Poca cosa. Lo “Zoo mini market” non andrà certo in fallimento per il pitone di Abbadia».
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