Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 18 Settembre 2013
Il Tiranese punta
sulle due ruote
E lo fa in discesa
Presentati a Villa di Tirano 5 nuovi percorsi che sfruttano la verticalità del territorio - Un’offerta unica nel panorama provinciale
Nulla a che vedere con il downhill, né quindi con i bike park che anche in provincia di Sondrio (a Livigno e a Madesimo) sono diventati un polo di attrazione per bikers anche stranieri.
Qui si parla piuttosto di mountain bike free ride e di tracciati adrenalinici che non hanno nulla di artificiale.
La nuova proposta in fatto di due ruote sfrutta infatti la verticalità del territorio e si rivolge a chi non solo ha nelle gambe una buona tecnica, ma pure una
forte passione e - aggiungiamo noi - anche una buona dose di coraggio.
Non a caso i cinque tracciati presentati domenica sera a Villa di Tirano nella suggestiva cornice della contrada Beltramelli. sono stati chiamati “Five crazy down”.
Si va da Trivigno a Tirano; dal passo del Mortirolo e da Cigoz a Grosio; da Schiazzera a dal Col D’Anzana a Tirano. Tutti ben segnalati e tracciati con GPS, sono ben descritti nelle apposite cartine realizzate da Alta Rezia (disponibili anche on line all’indirizzo crazydown.com) che - step dopo step - descrivono il tipo di tracciato (sentiero, mulattiera, sterrato o asfalto) e segnalano la presenza di rifugi e strutture degne di nota oltre che di percorsi alternativi per chi ancora non è così abile nel condurre la Mtb.
Nulla di nuovo sotto il sole, dicevamo, perchè in realtà si tratta di antichi percorsi già tracciati e alcuni dei quali - come Tornantissima e Col d’Anzana - già conosciuti a livello europeo. La vera novità sta nel fatto che anche il Tiranese ora può rivolgersi ai bikers con un’offerta di prim’ordine senza entrare in concorrenza con l’Alta Valle e allungando la stagione da marzo a novembre.
Ora le cifre dell’intervento coordinato da Palazzo Muzio utilizzando i fondi di un progetto interreg - il terzo dedicato alle due ruote - che scadrà a fine anno e che complessivamente stanzia un milione di euro: 700 mila per l’Italia, 300mila per il versante elvetico.
Per il “tassello” dei “five crazy down” sono stati spesi 212mila euro (68 i chilometri messi in sicurezza) dei 300 appostati sul capitolo mappatura, cartellonistica, segnaletica e manutenzione dei sentieri. Circa altri 100mila euro sono invece stati investiti in una seconda “tappa” del progetto: il “loop”, un tracciato circolare che dalla Valposchiavo condurrà a Livigno, Valdidentro, Bormio, Valfurva, Tirano e di lì di nuovo in Valposchiavo. Per questo grande anello - che verrà presentato in primavera - sono già stati realizzati a cura della Cm Alta Valle tutti i tratti di raccordo tra i sentieri esistenti. Si potrà percorrere in entrambi i sensi, ma quello dalla Svizzera verso Livigno resta il più scenografico. Per poterlo rendere efficiente, però, occorrerà organizzare un servizio di trasporto bici che ancora non esiste da Bormio in giù (e questo è un grave handicap). Nessun problema invece per i cinque sentieri appena varati. Per garantire un servizio di shuttle, le quide MTB del comprensorio si assoceranno in cooperativa (questo è certamente un risvolto positivo del progetto) e definiranno tariffazioni e modalità di intervento.
Tornando alla ripartizione dei costi nel progetto interreg, dei 700mila euro stanziati per l’Italia, 300mila sono previsti per la comunicazione e la promozione dei percorsi messi a punto, sia di questi cinque, che di tutti quelli realizzati da Alta Rezia. Una bella “fetta”, visto che è pari ai fondi spesi sui sentieri. Gli altri 100mila euro che completano il budget dovrebbero servire per le spese generali di coordinamento.
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