Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 15 Settembre 2014
Il sindaco punta il dito
«Non siamo omertosi»
Di non vivere più in un’isola felice - discorso che vale per l’intera provincia - lo sa anche il primo cittadino di Grosotto, ma trovarsi con etichette appiccicate con faciloneria non va giù neppure alla popolazione
Grosotto
Non ci sta il sindaco Guido Patelli che il suo paese venga definito omertoso, come è stato fatto dagli ospiti nello studio della trasmissione televisiva “Quarto Grado”, quando si parlava del giallo di Grosotto.
«È con dispiacere che ho riscontrato una quanto meno inesatta rappresentazione della realtà, con la quale si vorrebbe descrivere il nostro paese come omertoso - afferma il primo cittadino -. Pregherei di non confondere la riservatezza e il rispetto di un di un intero paese, di fronte alla situazione tragica che stanno vivendo le famiglie coinvolte, con atteggiamenti come quelli descritti poiché non ci appartengono». È la riposta che la guida amministrativa del paese fa ai commentatori del salotto tivù. «Sarebbe inutile nonché irrispettoso diffondere chiacchiere o voci non provate -prosegue Patelli -. In questo momento siamo più di tutti in attesa che si faccia piena luce sui fatti accaduti e confidiamo che chi ha il compito di indagare giunga al più presto alla verità. Questo fatto tragico, che ci ha così profondamente addolorato, deve farci riflettere sulle ragioni che oggi spingono sempre più giovani verso comportamenti a rischio che non possono essere giustificati, ma verso i quali bisogna intervenire».
Di non vivere più in un’isola felice - discorso che vale per l’intera provincia di Sondrio - lo sa anche il primo cittadino di Grosotto, ma trovarsi con etichette appiccicate con faciloneria non va giù neppure alla popolazione, che vede espresso il proprio malcontento dalle parole del sindaco.
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