Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 06 Ottobre 2013
Il parco nel nome
di don Gnocchi
«Luogo di valori»
Ieri mattina l’inaugurazione dell’area verde - Molteni: «Qui si deve imparare a fare comunità» - Aperto anche l’ultimo tratto di pista ciclabile
Un’area dove i bambini non solo possano giocare e divertirsi, ma anche fare propri, grazie all’insegnamento dei loro genitori e nonni, i valori che hanno ispirato l’esistenza di don Carlo Gnocchi.
È questo il senso più profondo dell’intitolazione proprio al Beato del parco dell’area Carini a Sondrio, inaugurato ieri mattina.
«Questo parco - ha evidenziato il sindaco di Sondrio Alcide Molteni - deve essere un simbolo. Deve essere un luogo dove potersi sedere e riflettere con calma sull’importanza di valori come l’accoglienza e lo stare insieme, valori che nonni e genitori possono insegnare ai bambini che accompagneranno qui. Il parco deve essere un’area in cui si impari a fare comunità. Siamo fortunati ad avere uno spazio come questo in città e dobbiamo avere anche il coraggio di “volare” oltre i confini cittadini e guardare anche al mondo».
Come consuetudine dell’amministrazione Molteni il taglio del nastro che ha sancito ufficialmente l’inaugurazione del parco non è stato effettuato da Alcide Molteni, ma da un cittadino sondriese, in questo caso Giovanbattista Rapella, classe 1920, e componente del gruppo degli Alpini di Sondrio. Una scelta non casuale, visto che il Beato don Gnocchi è stato cappellano proprio degli Alpini. Questi ultimi sono stati protagonisti della cerimonia d’inaugurazione anche con la loro Fanfara che si è occupata della parte musicale.
All’inaugurazione, ieri mattina, hanno preso parte anche alcuni alunni della scuola elementare “Racchetti” di Sondrio che hanno “dato colore” all’avvenimento sventolando ininterrottamente alcune bandierine italiane.
Il taglio del nastro è stato preceduto da una Santa messa celebrata alla chiesa del Sacro Cuore: da lì, poi, le autorità, la Fanfara degli Alpini e i componenti di altre associazioni combattentistiche come la sezione di Sondrio del “Nastro Azzurro” hanno sfilato in corteo fino al parco.
La realizzazione delle aree verdi e l’installazione di giochi e giostre per i bambini sono costate nel complesso 660mila euro, cifra interamente a carico di soggetti privati come previsto dal programma integrato d’intervento proprio dell’area Carini. Con l’apertura del parco, diventa agibile e percorribile anche l’ultimo tratto della pista ciclabile che collega l’ingresso del capoluogo per chi proviene da Albosaggia a via Aldo Moro transitando lungo tutta via Vanoni.
«Credo che un luogo come questo - ha sottolineato don Maurizio Rivolta, rettore del santuario di don Gnocchi a Milano - dove ci si può sedere e guardare il cielo e la natura sarebbe piaciuto davvero molto a don Gnocchi. Il suo impegno non era limitato a dare assistenza a chi aveva bisogno: don Gnocchi voleva ridare dignità alle persone di cui si occupava, voleva diffondere la speranza. E si spendeva per la pace, lui che è andato in guerra senza avere con sé neanche una pistola per la sua difesa personale. Ora la speranza è che questo parco a lui dedicato possa essere un luogo che aiuti a diffondere, anche tra le nuove generazioni, i valori della pace, della speranza e della dignità». Dopo il taglio del nastro e gli interventi ufficiali, la cerimonia si è conclusa con un pranzo organizzato all’oratorio Sacro Cuore per l’occasione addobbato, come la chiesa, con alcune bandiere italiane.
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