«Il nuovo rettilineo indoor è inutilizzabile, è senza riscaldamento». L’Atletica Lecco cancella la convenzione con il Bione

«Il nuovo rettilineo indoor è inutilizzabile. Abbiamo cancellato la convenzione con il gestore del Bione». La denuncia di Mauro Longoni, segretario dell’Atletica Lecco Colombo Costruzioni, è pesante ed è certamente destinata a far discutere. Il nuovo rettilineo indoor, costruito appositamente per permettere ai tesserati dell’atletica di allenarsi al coperto durante l’inverno, non può essere sfruttato perché non dispone di un impianto di riscaldamento.

«La prima sera che siamo entrati – racconta Longoni – c’era la condensa che scendeva dai teloni di plastica e cadeva sulla pista. Due giorni dopo siamo rientrati e faceva più freddo dentro che fuori. Avevamo firmato una convenzione con il gestore del Bione per utilizzare quella struttura tutti i giorni dalle 16 alle 20. L’ho cancellata subito». L’investimento per realizzare il nuovo rettilineo indoor è stato pari a 600 mila euro, finanziati con un contributo regionale per 540mila euro e con risorse proprie del comune di Lecco per 60mila euro. L’inaugurazione si era svolta a metà ottobre alla presenza del sottosegretario regionale allo sport Federica Picchi.

«Lo avevamo detto fin dall’inizio all’amministrazione che sarebbero sorti questi problemi. – prosegue Longoni – Per altro, a pochi metri c’è il tendone del tennis, del tutto simile alla nuova struttura, che ha l’impianto di riscaldamento. Il rettilineo indoor, invece, non ce l’ha. Non capisco il motivo, non potevano pensarci prima? Dal comune ora ci hanno detto che faranno intervenire gli uffici. Basterebbe posizionare una pompa di calore e la cosa si risolverebbe. Così come è il rettilineo non è utilizzabile».

La struttura ha ricevuto l’omologazione della Federazione italiana di atletica leggera e può essere utilizzata per gli allenamenti dei corridori, grazie alle cinque corsie da 50 metri, così come per le gare di salto in lungo, salto triplo e, almeno in teoria, salto con l’asta. Per poter davvero praticare quest’ultima disciplina, però, è necessario acquistare il grande sacco blu dove atterrano gli atleti, il quale costa circa 22 mila euro. «Su 352 tesserati – aggiunge Longoni – solo una sessantina dei nostri atleti sfruttano il Bione. Ci alleneremo all’aperto anche questo inverno come abbiamo sempre fatto. C’è di buono che almeno ora hanno messo le luci. Gli altri anni ci allenavamo al buio».

Da Palazzo Bovara fanno sapere che la situazione riscontrata dalla società sportiva, e verificatasi in un episodio agli inizi del mese di novembre, è stata portata all’attenzione dell’amministrazione la scorsa settimana e che nei prossimi giorni è in programma un sopralluogo da parte dei tecnici comunali. Una volta verificato lo stato dell’arte, il comune è a disposizione per valutare le possibili azioni risolutive per permettere le migliori condizioni di allenamento per i giovani talenti della società.

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