Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 22 Agosto 2013
Il monito di Quadrio Curzio
«La ripresa solo dal 2015»
Il «caso Genova » come paradigma della situazione italiana, per analizzare il ruolo e le prospettive delle città in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, è stato al centro dell’analisi alla conferenza, nella sala Bps di Bormio, organizzata dal Rotary Club in collaborazione con la Banca Popolare di Sondrio, nell’ambito della tradizionale rassegna d’argomento economico promossa dal club dell’alta valle. Sono intervenuti il direttore generale Bps Mario Alberto Pedranzini che ha portato i saluti del presidente Piero Melazzini, l’economista (e cittadino onorario della Magnifica Terra) Alberto Quadrio Curzio e Marco Doria, sindaco in carica della città della Lanterna oltre cheprofessore di storia economica. Il primo cittadino ha ribadito come la crisi in atto sia destinata ad incidere profondamente e rapidamente sul cambiamento dell’identità urbana ed ha evidenziato che, rispetto alla crisi del ’29, cui si fa sovente riferimento per paragonare quella attuale, vi è un contesto economico differente ove si confrontano non solo l’Europa e gli Stati Uniti come allora ma vi sono più competitors rappresentati dai paesi emergenti. E’ stato quindi posto l’accento sulle difficoltà ad operare – per carenza di risorse e per l’obbligo di gestire strutture interne complicate ed affaticate - che le amministrazioni locali devono affrontare nella gestione della cosa pubblica. Quadrio Curzio ha poi sottolineato con rammarico come delle grandi riforme istituzionali che avrebbero portato giovamento alla politica locale solo una è stata messa pienamente in atto, ossia l’elezione diretta del sindaco che ha avuto successo e ha il merito di avere dato centralità alle qualità del candidato, attenuando il peso dei partiti. Al contrario sono rimaste per il momento inattuate sia il federalismo che le città metropolitane. In merito alla crisi Quadrio Curzio si è detto fiducioso ed ottimista perché l’Italia ha un sistema sano e solido e si comincia a vedere un lumino in fondo al tunnel, anche se per il momento non si riesce ancora a capire cosa sia. Secondo l’economista la ripresa, come anche da stime della Bce, per l’Italia sarà effettiva solo a partire dal 2015. Intanto ha ammesso di nutrire aspettative per l’imminente semestre di presidenza europea, invitando a puntare su una politica di sviluppo e solidarietà creativa e dinamica piuttosto che di rigore fiscale. Ha aggiunto che occorre dare una prospettiva di benessere alle nuove generazioni. Infine, usando una bella metafora sportiva (quando si va sugli sci occorre non guardare solo le punte, ma controllare anche le code) ha suggerito di guardare al passato, perché la storia insegna al futuro.
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