Cronaca
Sabato 11 Aprile 2015
«Il mio ultimo volo
insieme a Giorgio»
La testimonianza di Riccardo Brigliadori che ricorda l’imprenditore di Lurago d’Erba ucciso giovedì «Era stato mio padre ad avvicinarlo a questa disciplina. Ed era diventato un grande campione»
«Abbiamo volato ala con ala per l’ultima volta il lunedì di pasquetta, nei cieli di Asiago».
Questo l’ultimo incontro tra Riccardo Brigliadori e Giorgio Erba, 60 anni non ancora compiuti di Lurago, morto giovedì nella strage che si è consumata all’interno del Palazzo di Giustizia di Milano, strappato alla vita dalla follia compiuta da Claudio Giardiello.
A pensarci oggi, a pochi giorni di distanza da quel giorno in cui a bordo dei loro alianti sorvolavano gli altipiani veneti sembra davvero assurdo. «Conoscevo Giorgio Erba da una vita, quando lui era arrivato all’Aeroclub volo velistico di Alzate io ero un bambino - racconta il pilota - Una volta mi disse che era stato mio padre a fargli fare il primo volo di prova. Era una persona entusiasta di tutto, della vita, della natura».
Molti i ricordi che Riccardo ha di Giorgio e tutti testimoniano di quanto fosse affezionato a questa disciplina: «A distanza di tanti anni di esperienza e di volo era uno di quello capace di emozionarsi per un paesaggio particolare, diceva sempre che eravamo fortunati a goderci quello spettacolo dal cielo».
Erba, forse, aveva scelto proprio Lurago per vivere, in quella villa in via Montenero dove viveva con la moglie Rosanna Mollicone e al figlio del precedente matrimonio della donna, Riccardo Moroni per essere vicino all’aeroporto di Alzate. «Ad Alzate aveva ottenuto la licenza a fine Anni Settanta poi abbandonò il volo per qualche anno, quando andò a lavorare a Roma, per poi riprendere a Valbrembo, dove io stesso ho volato fino allo scorso anno».
Anche lunedì, 6 aprile, Brigliadori si era recato nella bergamasca per un volo. «Ero in aria e ho sentito alla radio la sua voce. Ci siamo subito messi in contatto e ci siamo incontrati in volo, abbiamo fatto una risalita ala su ala, ci siamo scambiati le informazioni di volo, e poi ci siamo salutati, dividendoci per il rientro. Non avrei mai immaginato che quella sarebbe stata l’ultima occasione di volare con lui».
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