Cronaca / Valsassina
Lunedì 16 Giugno 2014
Il manufatturiero è più pesante
Vale il 35,7% del Pil di Lecco
La crisi ha colpito soprattutto i settori dei servizi, del commercio e dell’edilizia
Resta preponderante la presenza del metalmeccanico con 1600 imprese attive
Negli anni della crisi, a Lecco è cresciuto il contributo del manufatturiero al prodotto provinciale (il Pil), contributo che è tra i più alti in Italia.
Secondo i dati della Camera di commercio, negli anni 2009-2012, il peso del manufatturiero è salito dal 34,9% al 35,7% del Pil, a fronte del calo di commercio e servizi dal 58,3% al 57,8% e delle costruzioni dal 6,3% al 6,1%
Il doppio della media regionale
La componente più forte del manufatturiero lecchese è data dal metalmeccanico. A fine marzo - sempre secondo i dati camerali - nel metalmeccanico lecchese operavano quasi 1.600 imprese: il 6,7% del totale provinciale, percentuale doppia della media regionale (3,2%) e tripla di quella nazionale (2%). Mentre nel tessile operavano quasi 170 imprese, pari allo 0,7% del totale; anche in questo caso la quota è superiore a quella della Lombardia (0,5%) e dell’Italia (0,3%) .
«La forza dell’economia lecchese sta ancora nel manifatturiero - sottolinea Vico Valassi, presidente della Camera di commercio -. I settori portanti corrispondono ai distretti industriali lecchesi (metalmeccanico, tessile, coltelleria di Premana), realtà che esprimono la forma prima di aggregazione e di rete e ancora oggi ci dimostrano robustezza e potenzialità. Oggi si lavora per riposizionarsi su mercati diversi, e la competitività è data dalle scelte tecnologiche, di innovazione, qualità e assistenza post-vendita».
Il presidente camerale aggiunge:«Quelle dei distretti sono realtà nelle quali le competenze si sono sedimentate e hanno determinato l’evoluzione da produzioni a medio-basso valore aggiunto a prodotti di alta gamma. Per sostenere le aziende distrettuali è indispensabile investire sulle stesse in termini di cultura, formazione, innovazione, creazione di nuovi modelli organizzativi: reti, filiere, cluster e aggregazioni, favorendo nuovi modi di pensare, di fare e di saper fare».
I sotto-settori principali del metalmeccanico lecchese sono i “lavori di meccanica generale” (448 aziende, circa un quarto delle imprese metalmeccaniche lecchesi), seguiti dalla “fabbricazione di altri articoli metallici e minuteria metallica” (149 unità) e dalla “fabbricazione di oggetti in ferro, rame e altri metalli” (con 120 aziende). Il 37% delle imprese metalmeccaniche locali opera come società di capitale, il 30,1% come società di persone e il 32,7% come impresa individuale . L’ultimo dato disponibile sull’occupazione evidenzia che a giugno 2013 nel settore lavoravano 16.700 dipendenti (il 21,7% del totale).
Le imprese tessili lecchesi a fine giugno 2013 davano lavoro a 2.500 persone (il 3,3% del totale dipendenti). I comparti principali sono la “tessitura” (in cui è attiva oltre la metà delle imprese tessili: 91) seguito dal “confezionamento di articoli tessili” (32). Il 44,4% delle imprese tessili lecchesi opera come società di capitale, il 30,8% come società di persone e il 24,8% come impresa individuale.
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