Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 05 Gennaio 2014
Il manifesto: «I cento motivi
per mantenere l’identità “SO”»
Il manifesto d’intenti di un valtellinese d’adozione - «L’ho fatto per unire tutti senza distinzioni politiche, perché si sappia che la cultura locale è una ricchezza quando riesce a comunicare i suoi preziosi valori»
Comasco ma valtellinese di adozione, Moreno Gentili risiede spesso a Ponte con la moglie Aimara Garlaschelli e i due figli Giulio e Anna. Si occupa di strategie di comunicazione e letteratura di cultura civile. Collaboratore del Corriere della Sera , scrive editoriali e articoli per La Provincia di Sondrio e Como. Ha al suo attivo numerosi libri e ha curato diversi progetti editoriali. I suoi libri sono stati portati in teatri e festival di letteratura italiani come spettacoli di impegno civile, tra cui il Teatro Franco Parenti di Milano e il Festivalletteratura di Mantova e il Teatro Vittoria di Ponte. Come artista ha partecipato alla Biennale di Venezia 2007 presso la Fondazione Thetis con il progetto “Do Not Cross” ed esposto alla Biennale di Venezia 2011 con un’opera dedicata a New York.
Gentili ha realizzato il manifesto SO, nato per dichiarare cento imprescindibili ragioni perché la Valtellina «esplori da sé e migliori come sempre ha fatto il proprio futuro sostenibile».
Un omaggio a questa terra affinché non perda la sua identità valoriale -perché questo accadrebbe se la Provincia venisse abolita, spiega nel suo intervento - e «trovi le origini da cui ripartire per sensibilizzare una politica piuttosto inadempiente riguardo a questo territorio». Un manifesto di intenti realizzato per unire tutti i valtellinesi e chiunque sappia che la cultura locale «è una ricchezza quando riesce a comunicare al mondo i suoi preziosi valori di saggezza, sostenibilità e identità». Accettare passivamente che ogni Provincia sia considerata un inutile dispendio di risorse, conclude, «vuole dire arretrare tanto in termini economici che di cultura». Ecco il testo.
SO che la Provincia qui è necessaria. SO che il territorio ha bisogno di tutti, Uniti e indivisibili. SO che il lavoro si fonda sull’identità collettiva di un territorio. SO che non occorre distruggere istituzioni ma costruire identità territoriale. SO che qualora la Provincia venisse abolita i valtellinesi ne pagheranno le conseguenze in termini di disservizi.
SO che Livigno a Chiavenna sono lontane geograficamente, ma unite territorialmente. SO che i cittadini di Bormio e quello di Morbegno vogliono i medesimi servizi. SO che la morfologia di un territorio vale quanto chi ci vive dentro. SO che chi governa a Roma conosce poco la Valtellina. SO che l’insieme di un territorio come questo non è divisibile. SO che la Provincia vale più di quello che investe. SO che i Comuni faranno quello che possono, ma non tutto. SO che la Regione Lombardia sarà impegnata per come deve, ma nei limiti del suo mandato.
SO che il sistema sociale ha bisogno di una Governance unita. SO che il confine di un territorio è nel riconoscimento della sua sovranità. SO che molti qui sono delusi e contrariati. SO che una cultura di territorio è rappresentata dal suo insieme. SO che le economie reali sono locali, quelle di gestione “Provinciali”. SO che ogni cittadino deve riconoscere il valore unico della sua terra di origine. SO che abitare il proprio territorio vincola idee e progetti al momento del bisogno. SO che in una geografia particolare come la Valtellina nessuno può fare a meno dell’altro. SO che nessun territorio è perfetto, ma un popolo che lo abita non ha bisogno di tanto. SO che un’idea di insieme rappresenta chiunque. SO che una “Città metropolitana” non appartiene a questa cultura. SO che un governo centrale deve prima conoscere e poi agire. SO che alcuni privilegi territoriali nazionali dovrebbero essere rivisti e applicati secondo logiche di Merito. SO che i “Padri costituendi” non avrebbero mai diviso un territorio nelle sue strategie economiche e sociali.
SO che i servizi di una Provincia devono rispondere ai bisogni di chi la abita. SO che i bisogni di chi abita una Provincia sono diversi da chi ne abita un’altra. SO che le emergenze di un territorio non nascono mai a caso. SO che gli anziani qui insegnano valori di memoria che uniscono anziché dividere. SO che se il territorio ha problemi sostanziali, ma una Provincia organizzata può risolverli. SO che questa Provincia deve dare risposte di tutela generale che altri oggi non potrebbero mai dare. SO che un programma politico di Governance locale, oggi non è più interscambiabile con le necessità di una Governance nazionale. SO che Sondrio è qui, Milano è là, Roma è lontana. SO che non si può rimanere isolati se altri applicano il Dividi et impera del consenso locale. SO che qui gli ideali in campo rappresentano la Valtellina nel suo insieme. SO che il tempo darà ragione a chi sostiene l’unione dei valtellinesi di fatto e di principio. SO che le donne e gli uomini hanno resa florida questa terra.
SO che pochi tra i molti turisti che arrivano qui conoscono il vero valore di questo paesaggio. SO che una strada unirà presto le diverse sensibilità di questo territorio rendendole più indivisibili. SO che ogni persona responsabile lavora oggi contro la crisi economica. SO che la crisi economica in un territorio diviso non produrrà che rancore sociale. SO se non si fanno errori di Governo si può vincere la crisi. SO che il valtellinese se conta su sé stesso non sarà mai solo. SO che un progetto di identità territoriale passa anche dalle scuole.
SO che gli studenti di tutte le scuole valtellinese sanno perchè si rinuncia ad un Ente pubblico che unisce anziché dividere. SO che gli studenti domani saranno più arrabbiati di oggi. SO che occorre educare i giovani all’identità territoriale per il bene del Paese. SO che diffondere incertezza istituzionale comporta precarietà. SO che non occorre esclusivamente fare e disfare, ma anche conoscere. SO che occorre un distinguo tra Province necessarie e altre futili. SO che l’eguaglianza in termini di diritti territoriali in tutta la nazione a volte è un errore. SO che i contadini qui hanno ancora un valore. SO che nutrirsi è un principio logico e sostanziale, ma nutrirsi bene è frutto di una cultura locale.
SO che il cibo in Valtellina è un principio di economia globale. SO che la cultura agro-alimentare unisce quando è sostenibile. SO che la Valtellina rappresenta l’Italia in positivo. SO che il Muro di Berlino è caduto da un pezzo e il Mortirolo unisce ancora tutti gli appassionati del Giro d’Italia. SO che in questo paesaggio le migliori montagne sono fruibili da tutti. SO che buona parte dell’energia idrica italiana parte da questo territorio. SO che la Valtellina ha un trascorso di civiltà e di costume che ha favorito lo sviluppo nel paese intero. SO che appartenere a una comunità montana o a un’altra non è un difetto se la lingua parlata unisce. SO che le comunità montane rappresentano la Valtellina nella sua specificità, la Provincia nel suo insieme. SO che la cultura locale è oggi anche Glocale. SO che qui si bada al sodo e al concreto, ma soprattutto ai fatti. SO che su questa terra, fiumi, dighe e laghi alpini profumano di identità collettiva.
SO che l’orgoglio territoriale è una profonda passione. SO che unire Orgoglio e Passione serve a diffondere cultura civile. SO che non ascoltare coloro che abitano un territorio è mancare gravemente alla loro identità di origine. SO che il bisogno di essere uniti qui, oggi, non può avere colore politico.
SO che il valore sostanziale di un luogo è racchiuso nella coscienza delle persone che lo abitano. SO che a dare il giusto valore a un Territorio è il suo popolo. SO che dare struttura ad una Terra è il modo di tutelarne le tradizioni ma anche l’Innovazione. SO che difendere le economie di un territorio con la Ragione è un diritto e un dovere morale. SO che le stagioni determinano il raccolto come sempre. SO che in questa terra il gelo è parte della montagna. SO che rinunciare a qualcosa di utile e necessario in modo del tutto irrazionale, non è abitudine di questa cultura territoriale. SO che la parola data si misura a peso d’oro. SO che l’economia di una Provincia la si difende grazie al rispetto della Cultura locale e delle sue funzioni. SO che i vecchi dicono di avere pazienza, ma dotandosi di un limite. SO che qui la campagna nutre molte persone. SO che i boschi sono pieni di animali rispettati nei loro diritti. SO che qui gli animali hanno un valore specifico nella tradizione alimentare e sostenibile. SO che le mele vengono accudite d’inverno. SO che i sapori si legano alle narrazioni orali della cucina. SO che il vino profuma d’estate. SO che i “Malenchi” raccolgono l’uva sui dirupi. SO che le donne fanno la “Fugascia”.
SO che il “Bitto” è meglio del Camembert. SO che l’acqua delle fonti ha un sapore unico al mondo. SO che dire “Cropa” non vuole dire crepa. SO che i tetti si fanno con le pietre. SO che le parole a volte sono pietre. SO che il dovere di chi tutela le economie di Stato è riuscire a difendere le specifiche economie locali. SO che senza rigore non si va da nessuna parte, ma qui è normale viverlo ogni giorno. SO che il lavoro è importante per tutti, meglio se gestito con esperienza. SO che il Fondovalle ha un valore specifico nella viabilità delle merci e del Turismo. SO che il mondo bene conosce l’ospitalità della Valtellina. SO che il sole qui ha un calore tutto suo.
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