Cronaca / Circondario
Venerdì 19 Dicembre 2014
Il lago non morirà inquinato
Trovati i soldi per depurarlo
La Provincia ha reperito le risorse per continuare a salvarlo fino a maggio 2016. Si attendono candidature per la gestione dell’impianto di aspirazione e trattamento
Il lago è salvo: o, quantomeno, potrà continuare a salvarsi. La Provincia ha trovato le risorse per garantire, ancora fino a maggio del 2016, il funzionamento dell’impianto di aspirazione e trattamento delle acque attinte, appunto, dal fondale e il monitoraggio dei suoi effetti.
È, così, di questi giorni l’avvio dell’indagine che porterà poi alla selezione del prossimo gestore: riceverà il testimone e condurrà avanti il progetto sperimentale dato altrimenti più volte per defunto; questa è la fase delle «manifestazioni di interesse», cioè delle candidature dei soggetti idonei e disponibili: i tempi sono stretti, il termine sarà l’8 gennaio prossimo; il budget s’aggira sui 65mila euro; l’obiettivo: continuare a prelevare gli strati di acqua più vicini al fondale, ricche di fosforo e azoto, rispettando il protocollo che tiene conto anche di ossigeno, temperature, presenza di acido solfidrico. Il progetto ha il sostegno del ministero: la posa della prima pietra – anzi, del primo tubo - per depurare il lago a partire dal fondale risale alla primavera 2005. L’obiettivo del sifonamento è di asportare i composti tossici che si accumulano - soprattutto nei mesi estivi - tra i sette e i dieci metri di profondità: eliminandoli si evitano le conseguenze negative della circolazione, che avviene a causa del rimescolamento delle acque soprattutto quando cambiano le stagioni.
L’obiettivo ultimo è la balneabilità, che manca a differenza di Pusiano, Eupilio e – in larga parte – del Lario.
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