Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 18 Maggio 2015
Il grazie di Valdidentro a chi ha detto “sì” senza indugi a Dio
Le celebrazioni Ieri a Isolaccia il culmine del triduo dedicato ai consacrati, numerosi i religiosi presenti. Ricordato anche il 60° di professione di suor Danila
Gioia, fiducia ed ascolto sono stati il filo conduttore della tre giorni che la comunità di Isolaccia, in Valdidentro, ha dedicato ai consacrati.
Un triduo di preparazione culminato, ieri mattina, nella celebrazione solenne con una massiccia presenza di preti, suore e religiosi. Tanti, tutti assieme, si stentano a ricordare: chi in casa di riposo, chi in missione, chi ad occuparsi di altre parrocchie ma in molti sono riusciti a fare ritorno a casa per partecipare alla festa fortemente voluta dal parroco don Andrea Cusini e dal consiglio pastorale nell’anno che Papa Francesco ha dedicato alla vita consacrata.
Trentaquattro i religiosi della comunità ancor oggi viventi ai quali vanno aggiunti quindici già deceduti oltre ai parroci che hanno retto la comunità: don Virginio Sosio, don Giovanni Cusini e don Giovanni Rapella.
Per tutti c’è stato un pensiero speciale ed un ricordo consegnato al termine della celebrazione, un libretto fotografico con le immagini e la storia dei religiosi.
«Vogliamo dire grazie al Signore – questo il saluto della comunità - per il sì che molti nostri compaesani hanno pronunciato pochi o tanti anni fa; un sì proclamato magari con timore, ma sicuramente con grande fiducia, il sì di chi si consacra totalmente a Dio, un sì detto giorno dopo giorno. Lodiamo Dio per aver dato alla nostra comunità tanti consacrati, chiamati a sperimentare e mostrare che Dio è capace di colmare di gioia il nostro cuore e dare pienezza alla nostra vita, una vita dalla quale traspare la bellezza di vivere il Vangelo e seguire Cristo».
Poverelle da 70 anni
Ieri è stato ricordato anche il 70° anniversario delle suore Poverelle che dall’agosto del 1945 sono una presenza discreta e umile in parrocchia oltre al 60° anno di professione religiosa di suor Danila Motta.
Don Lino Urbani che ha presieduto la celebrazione in quanto parroco più anziano.
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