Cronaca / Oggiono e Brianza
Lunedì 01 Settembre 2014
Il giallo del cadavere
Era lì da cinque mesi
Il corpo è di un romeno: stava rubando cavi nella ex Passerini di Dolzago quando è rimasto folgorato
Il 3 aprile ci fu un anomalo calo di corrente: si presume che la morte sia da far risalire a questa data
Dovrebbe essere deceduto nella notte del 3 aprile scorso l’uomo ritrovato folgorato domenica pomeriggio in una cabina elettrica dell’Enel all’interno dell’area ex Passerini a Dolzago.
Si tratterebbe di Petru Murgoci, un romeno di 46 anni residente a Milano, classe 1968, recatosi a rubare dei fili di rame e ucciso probabilmente da una scarica elettrica. Il cadavere è stato ritrovato da una squadra di tecnici dell’Enel che si era recata sul posto per un controllo, gli operai hanno subito notato davanti alla cabina elettrica il corpo con segni di folgorazione ed in avanzato stato di decomposizione ed hanno subito avvisato i carabinieri. Una pattuglia della stazione di Oggiono si è portata sul posto e sono iniziati i rilievi e le procedure per la rimozione della salma.
I militari hanno trovato un’auto, una piccola utilitaria vicina alla cabina elettrica e da testimonianze concordi raccolte in paese e tra i residenti vicino alla ex Passerini si troverebbe in quella posizione ormai da mesi. All’interno della cabina sono stati trovati degli effetti personali dell’uomo, i suoi documenti di identità ed il cellulare, contenuti in un piccolo marsupio.
Dall’inizio di aprile il cellulare risulta inattivo, e proprio l’ultima chiamata effettuata da quel numero risale al 3 aprile scorso. Anche i tecnici dell’Enel hanno riscontrato un anomalo calo di corrente proveniente dalla cabina della ex Passerini in quella data, ma non vi avevano dato importanza trattandosi di un’area dismessa, dove ancora arriva l’elettricità ma non è utilizzata. Quello di domenica si trattava di un controllo di routine dovuto anche a questo calo di corrente, con la cabina che risultava praticamente disconnessa dalla rete. La società aveva inviato i tecnici per una verifica. Solo per caso documenti e cellulare non sono rimasti danneggiati dalla scarica di corrente, perché l’uomo aveva depositato a terra il marsupio per poter lavorare più liberamente con cacciaviti e pinze.
Al momento non risultano denunce di scomparsa presentate alle forze dell’ordine da amici, conoscenti o familiari dell’uomo. A suo carico invece risulta una denuncia per furto di rame spiccata dalla polizia locale di Milano alla fine di marzo. Sembra che l’uomo si sia recato alla ex Passerini da solo, senza l’aiuto di complici. Il rinvenimento è avvenuto dopo le 17 di domenica pomeriggio ed il cadavere presentava evidenti segni di bruciature e ustioni ed era in avanzato stato di decomposizione.
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