Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 16 Dicembre 2014
Il delitto di Brusio: 21 anni a Gatti
Ergastolo al moldavo: «È il killer»
Durissima sentenza a quattro anni dalla mattanza e a due dall’inizio del processo. La tentata estorsione di Gatti degenerò nell’uccisione della coppia. Ci sarà l’appello.
Ergastolo per Ruslan Cojocaru, 33 anni, ritenuto il killer del duplice delitto di Brusio (il moldavo dovrà restare un anno in isolamento diurno), e 21 anni di carcere per Ezio Gatti che pur non essendo il mandante delitto, dovrà assumersene comunque le conseguenze.
Per capire fino in fondo il ragionamento che la Corte ha fatto occorrerà attendere 90 giorni (quando verranno depositate le motivazioni), ma già nelle poche righe del dispositivo della sentenza si intuisce la complessità di una decisione che ha differenziato le posizioni dei due imputati, accusati entrambi di omicidio premeditato e di detenzione e porto illegale di armi.
Esclusa l’aggravante della premeditazione (da sempre sostenuta dalle difese), la Corte ha assolto Gatti per la questione delle pistole, ma ha condannato entrambi per l’omicidio. Al valtellinese però ha riconosciuto l’attenuante prevista all’articolo 116 del codice penale, più noto come “reato diverso da quello voluto dal concorrente”.
Il mandato
Un concetto introdotto in aula proprio dall’avvocato di parte civile Maurizio Carrara nel giorno delle arringhe. In pratica Gatti non chiese a Cojocaru di uccidere Gabrielle Plozza e Gianpiero Ferarri. Gli diede un mandato diverso, probabilmente estorsivo. Ma quella domenica mattina, nell’azienda Ferrari, le cose degenerarono e la situazione sfuggì al controllo del moldavo, tanto che la richiesta di danaro alla coppia di imprenditori si trasformò in uno dei più efferati delitti che i Grigioni hanno registrato.
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