Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 14 Luglio 2013
Il consiglio di Aprica approva la Tares
Ma il sindaco attacca: «Imposta diabolica»
Cioccarelli non ha mancato di accanirsi contro quella che giudica una patrimoniale «occulta»
Il calcolo dei metri quadrati al posto dei vani accatastati creerà problemi nella definizione della tassa
«Un’imposta diabolica per i nostri Comuni, una vera e propria patrimoniale occulta. Se non fossi sindaco voterei contro. Sono costretta ad approvare il provvedimento, ma chiarisco subito che la mia posizione politica è assolutamente discorde».
Ha sbottato il sindaco di Aprica, Carla Cioccarelli, in consiglio comunale venerdì sera quando si è trattato di approvare il piano finanziario e le rate della nuova tariffa dei rifiuti, la Tares.
Una tassa che «nasconde uno 0,30 euro al metro quadrato che va direttamente allo Stato - ha spiegato Cioccarelli -. Aprica incasserà 420mila euro dalla Tares con aumento di 80mila euro. I cittadini saranno chiamati a spendere 80mila euro in più. Dopo la batosta Imu, arriva la Tares: quando il sistema italiano sarà in ginocchio, allora forse lo Stato si renderà conto». A preoccupare il sindaco è la tariffa per le attività commerciali, ricettive ed esercizi che saranno maggiormente penalizzati (le rate sono il 31 ottobre e il 15 dicembre).
«Il paese turistico è tale se ci sono ristoranti, alberghi e negozi - ha aggiunto -. Se questi vengono messi in condizione da metterne in crisi la sopravvivenza, cosa facciamo? Politicamente dico no a questo. Gli uffici stanno cercando di predisporre le tariffe, ma non è così banale. Gli immobili vengono accatastati per vani e non per metri quadrati, in base ai quali va calcolata la tariffa. Per i residenti risulta più semplice, mentre per il censimento delle abitazioni dei turisti non sarà così facile».
Se la Tares è stata approvata all’unanimità, come «atto dovuto», il bilancio di previsione (7 milioni e 879mila euro) ha visto l’astensione di Volonté e Danilo Muti . Per la cronaca l’Imu porterà un gettito di 2 milioni 290mila euro di cui al Comune resterà 1 milione 219mila euro, il resto andrà allo Stato.
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