Cronaca / Morbegno e bassa valle
Venerdì 05 Luglio 2013
Il Comune di Morbegno
ritocca l’addizionale Irpef
La giunta ha dovuto intervenire per coprire 170mila euro mancanti nel bilancio
L’assessore Vanini: «I tagli dei trasferimenti e la Tares ci hanno messo in ginocchio»
Irpef più cara a Morbegno: dallo 0,5, quest’anno l’imposta passa allo 0,6%, pesando, all’incirca, 20 euro in più all’anno sul reddito di ogni morbegnese. Un cambiamento introdotto «a malincuore» per fare quadrare i conti dall’amministrazione comunale come ha rimarcato nella commissione consiliare di martedì l’assessore al Bilancio Gianpiero Vanini. Una scelta «non piacevole all’interno di un bilancio sconfortante, ma del resto risulta difficile prospettare soluzioni diverse», ha detto nello stesso contesto il consigliere di minoranza Andrea Ruggeri.
L’incremento dell’ addizionale Irpef si è reso necessaria per pareggiare il bilancio: mancava un gettito di 170mila euro, «e l’unico approccio pressoché leggero che avevamo a disposizione era quello legato all’Irpef - ha precisato Vanini in commissione - abbiamo così portato allo 0,6% l’addizionale che graverà più o meno 20 euro in più all’anno su ogni reddito. Purtroppo il taglio dei trasferimenti e l’introduzione di nuove tasse come la Tares ci hanno messo in ginocchio, non abbiamo avuto altra scelta, nonostante si siano cercate in tutti i modi soluzioni diverse per pesare meno sulle tasche dei cittadini». Un ritocco all’insù obbligato quindi nonostante quest’anno il Comune abbia tagliato le spese per 400mila euro. Il bilancio quindi con il contenimento delle uscite, l’incremento dell’Irpef , una leggera crescita del nuovo tributo sui rifiuti e servizi indivisibili, la Tares, per quest’anno pareggia, ma la cintura sui conti comunali è sempre più stretta, «e per via dell’incertezza e la mancanza di informazioni dal Governo su alcune poste, arriviamo solamente a questo punto dell’anno, a esercizio ormai avanzato, a stilare un preventivo che serve a far lavorare l’ente», ha rimarcato Vanini . Per via del patto di stabilità il Comune ha le mani legate anche sulla capacità di indebitamento. «Siamo già arrivati alla soglia di 637mila euro - ha precisato l’assessore - , siamo costretti quindi per legge a non accendere più mutui al momento». I conti si tengono in equilibro anche attraverso il taglio del 10% degli “stipendi” di sindaco e assessori; calano di qualche euro anche le spese per il personale.
«Abbiamo pagato le imprese per 838mila euro entro maggio dando loro una boccata d’ossigeno - ha detto Vanini - ma da adesso in poi quando affideremo un appalto avremo 30 giorni dalla presentazione del conto finale per saldare. Quindi d’ora innanzi quando si dovrà realizzare un intervento pubblico bisogna avere la certezza di poterlo pagare entro questo lasso di tempo».
«Il bilancio è sconfortante, è figlio della crisi, delle scelte degli ultimi Governi, che hanno imposto scelte andate a detrimento di tutti - ha affermato Ruggeri - Purtroppo, però, anche noi non abbiamo possibilità di portare soluzioni diverse. Sebbene resti il dispiacere per la riduzione delle spese e dell’azione negativa sui cittadini».
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