Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 18 Settembre 2013
Il comandante dell’Arma
«Lotta alla microcriminalità»
Il colonnello Ferrarese prende servizio alla caserma di Sondrio - Ha guidato il Reparto Operativo di Milano e la provincia di Asti
«Mi sembra evidente che a Sondrio l’azione dei Carabinieri si debba incentrare soprattutto sul contrasto alla microcriminalità, ma per un’analisi più approfondita voglio prima conoscere più nel dettaglio la provincia. Non sarebbe serio se mi esprimessi adesso, dopo così pochi giorni».
Primo approccio
Il colonnello Paolo Ferrarese, nuovo comandante provinciale dell’Arma dopo Pier Luigi Gabrielli, ha da poco completato il giro di tutte le caserme di Valtellina e Valchiavenna per conoscere di persona i propri uomini e ha già preso tutti i contatti con le istituzioni a fianco delle quali si troverà a operare nei prossimi anni. «Ho ritrovato con piacere il procuratore Fabio Napoleonecon cui ho lavorato a Milano» racconta tra l’altro il numero uno dei Carabinieri in provincia di Sondrio.
Per entrare nel dettaglio delle linee che intenderà seguire, però, è ovviamente ancora presto. Arrivato per la prima volta in Valle a fine luglio per la cerimonia di inaugurazione del primo tratto della nuova strada statale a Piantedo, si è materialmente insediato nel proprio ufficio nella caserma Alessi soltanto il 27 agosto, dopo aver lasciato il Reparto Operativo di Milano che comandava.
Pugliese di origine ma da una vita residente e Monza, dove ha comandato il Nucleo Operativo e dove vive la sua famiglia, il colonnello Ferrarese, 55 anni, vanta una lunga esperienza operativa (una curiosità: nel 2005 si era occupato anche delle indagini per i tentativi di rapina in villa ai danni del calciatore del Milan (Clarence Seedorf), sa anche come si gestisce un comando provinciale, avendo comandato di recente quello di Asti. Anche per questo vive con una certa naturalezza il nuovo incarico.
Politica della vicinanza
«A Sondrio non ci ero mai stato e proprio in questi giorni sto imparando ad apprezzare i panorami di questa terra - dice Ferrarese -. In ogni caso gli ufficiali dell’Arma sono pronti a cambiare sede quando è necessario e questo non è un problema. È logico che si debba adattare alla realtà in cui ci si trova».
A questo proposito, proseguendo sulla falsariga di alcuni suoi predecessori, il colonnello punta molto sull’aspetto della vicinanza tra Carabinieri e cittadini. «È fondamentale - assicura -. Permette di avere un monitoraggio costante dell’ambiente e delle sue variazioni. Penso alla figura del Carabiniere di quartiere e a tutte le informazioni di cui può venire in possesso parando, per esempio, con i commercianti».
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