Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 17 Marzo 2014
Il Cai a Renzi
«Si salvi l’unità
del Parco»
Martini ha preso posizione in difesa dell’area protetta - «Una regia sola è fondamentale»
Il presidente generale del Cai Umberto Martini si è schierato contro lo smembramento del Parco nazionale dello Stelvio. Dopo le associazioni ambientaliste che, ciclicamente, hanno evidenziato in più sedi e a vari livelli il loro disappunto, stavolta il numero uno del Club alpino italiano ha preso carta e penna e ha scritto al neo premier Matteo Renzi.
La “riorganizzazione dell’area protetta” - così viene definita - è stata più volte protagonista di disegni di legge; l’ultimo provvedimento, in ordine cronologico, è racchiuso nella legge 147 del 27 dicembre 2013 che suddividerebbe l’area in tre entità distinte, gestite rispettivamente dalla provincia autonoma di Bolzano, da quella di Trento e dalla regione Lombardia. La missiva, indirizzata al presidente del consiglio Matteo Renzi, è stata spedita per conoscenza al ministro dell’ambiente Gianluca Galletti, a quello degli affari regionali Maria Carmela Lanzetta ed al ministro per i beni e attività culturali e turismo Dario Franceschini.
Martini ha espresso «grande preoccupazione per il possibile smembramento del Parco», un parco nazionale voluto fin dai primi decenni del Novecento da Cai e Touring club italiano e istituito formalmente nel 1935. «Al parco nazionale dello Stelvio appartengono parti importanti dei territori delle province di Trento, Bolzano, Sondrio e Brescia - ha scritto il presidente generale - e la gestione comune ha consolidato l’integrazione tra le diversità culturali, linguistiche e geografiche che l’eventuale frammentazione gestionale farebbe inevitabilmente arretrare nell’affermazione localistica. L’unitarietà gestionale è uno dei principi cardine della legge quadro sulle aree protette (394/1991) e il venir meno di questa caratteristica creerebbe ulteriori problemi di coordinamento con le aree protette confinanti».
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