Cronaca / Morbegno e bassa valle
Martedì 07 Aprile 2015
Il “5 stelle” nell’ex convento prende forma
Procedono nel rispetto dei tempi preventivati i lavori di restauro e riconversione del secondo chiostro Entro l’estate Morbegno avrà una struttura ricettiva con 14 posti letto e alcuni spazi comuni di qualità.
Recupero del Sant’Antonio: tempi rispettati per il restauro e riconversione del secondo chiostro che ospiterà la nuova struttura ricettiva.
« Le opere stanno procedendo di pari passo con la scaletta preventivata –spiega l’assessore ai Lavori pubblici Massimo Santi - e per l’estate saranno ultimati. Si sta lavorando da una parte al restauro nel porticato e insieme alla realizzazione degli spazi che ospiteranno la nuova struttura ricettiva: dai locali, ai serramenti, dagli impianti termosanitari a quelli elettrici. Sono stati completati il vano ascensore, le scale, i divisori fra le camere».
Il recupero di questa porzione dell’ex convento morbegnese prevede , infatti, sia l’operazione di restauro sia la creazione di spazi ricettivi al primo piano della struttura.
I lavori di recupero del chiostro sud si aggirano sugli 800mila euro. Più in generale l’intervento rientra nel progetto Distretti culturali della fondazione Cariplo ed è curato dall’architetto Graziano Tognini di Sondrio incaricato della riconversione dell’ala sud del chiostro. Il recupero in porterà alla realizzazione del futuro spazio ricettivo sostenuto grazie al contributo del 50% di Fondazione Cariplo ( cioè 550mila euro su 1.050.000 euro totali) che dovrà essere definito sotto il profilo della gestione ( che potrà essere o comunale oppure potrà coinvolgere partner privati).
«Al primo piano- precisa ancora Santi - ci sono le camere e una piccola lavanderia e spazi ridimensionati rispetto all’originale per rispettare la nostra idea di realizzare una struttura di qualità e non un semplice ostello».
Per questo i posti letto sono stati ridotti da 21 a 14, al primo piano vengono sistemate camere e alcuni locali nella parte nord (soggiorno, spazio per la prima colazione, zona deposito biancheria, rifiuti); il soppalco sopra le camere ricavato nella parte est sarà adibito ad area lettura, spazio per la connessione internet eccetera. L’impresa che si sta occupando dei lavori è la Edilfist, mentre i restauri sono affidati a Giorgio Baruta.
L’obiettivo della giunta Ruggeri è quello di dare vita a uno «spazio ricettivo non per “saccopelisti “, casomai un ostello a cinque stelle integrato con le funzioni dell’intero complesso di Sant’Antonio» come aveva spiegato a suo tempo l’ex consigliere Marco Ghilotti.
La riconversione del complesso di Sant’Antonio, uno dei gioielli architettonici della città del Bitto, ha sempre fatto discutere, in partecipare relativamente agli spazi ricettivi del chiostro.
L’attuale amministrazione, consapevole che «il “patrimonio paesistico, monumentale ed artistico ha un significato centrale per la strategia di sviluppo del contesto territoriale», ritiene che il progetto dovesse essere sostenuto, ma revisionato in alcune sue parti . In concreto l’amministrazione si è data dei punti fermi a riguardo. Innanzitutto l’individuazione di una struttura ricettiva quanto più possibile integrata con gli spazi di pregio del convento, insomma la ricettività deve perseguire una maggiore relazione con le attività culturali svolte nel vicino auditorium. n
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