Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 11 Settembre 2013
I vigili del fuoco sul 118
«Richieste troppo in ritardo»
Il comandante Biffarella: ci preoccupa il futuro - Colicchio rilancia: sono sempre più frequenti le segnalazioni di disservizi dai nostri operatori
«Il nuovo modello organizzativo dell’emergenza urgenza in provincia di Sondrio è entrato in funzione da poco più di due mesi per cui necessita di essere rodato e l’impegno di tutti i rappresentanti delle pubbliche amministrazioni deve essere quello di contribuire al suo miglioramento».
Non esce dai parametri della formalità di rito il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Sondrio, Giuseppe Biffarella. ma questo non significa che il problema non ci sia. Anzi. «Del resto noi non possiamo metterci a criticare l’operato di altre amministrazioni pubbliche - precisa - tanto più che stiamo parlando di situazioni transitorie che interesseranno, di qui a poche settimane, anche noi stessi, i Vigili del Fuoco , dato che anche per noi entrerà in funzione il numero di emergenza europeo 112, già operativo su Lecco». Questo significa che anche per le chiamate dirette ai pompieri le chiamate non verranno più gestite dalla centrale di Sondrio, ma da quella di Bergamo. «Per il resto, posso solo dire che l’elemento di raccordo di tutta la partita in provincia di Sondrio è il Prefetto che penso sia già a conoscenza della problematica e stia monitorando la situazione».
Che va ad interessare anche i Vigili del Fuoco di Sondrio in seconda battuta, se così si può dire, ovvero quando sono chiamati ad intervenire su situazioni di emergenza che richiedono la loro presenza. Fatto che capita spesso.
Gli incidenti
«Pensiamo agli incidenti stradali in cui il ferito è incastrato fra le lamiere del veicolo ed occorre intervenire per tagliarle così da favorire i soccorsi e la sua estrazione - precisa Paolo Colicchio, funzionario dei pompieri di Sondrio. Ma qui interpellato nella sua veste di segretario provinciale del sindacato autonomo della categoria -, oppure il caso in cui i mezzi prendano fuoco, solo per fare eloquenti esempi. Ebbene, posso dire che mi pervengono frequenti segnalazioni da parte di colleghi che ravvisano ritardi nella richiesta del nostro intervento quando, addirittura, lo stesso intervento non viene neppure richiesto».
La denuncia di Colicchio è precisa «anche se me ne guardo bene dal voler entrare nel merito della funzionalità o meno del nuovo numero di emergenza europeo, il 112, che passa sopra la nostra testa - dice -. Però, è un fatto, che in questi primi due mesi di attivazione della nuova organizzazione del 118 la comunicazione fra richiedente il soccorso e operatori di soccorso è talmente frammentata da andare a complicare anziché favorire e facilitare le operazioni di soccorso, non solo da parte degli operatori sanitari, ma anche da parte nostra».
L’esempio americano
Qui siamo distanti dal modello del numero unico 911 americano che si vorrebbe copiare. «Da noi la chiamata fa un giro vorticoso e, in questa fase in cui non è operativa al 100% nemmeno la geolocalizzazione, si rischia veramente di incappare in qualche grosso problema. Non è ancora successo, ed è certamente un bene per tutti. Però, il fatto che non si abbia la controprova che il soccorso non sia stato tempestivo per via dei disguidi a livello di comunicazione fra operatori del 118, non significa che si possa dormire sonni tranquilli».
La posizione del sindacalista Colicchio, da questo punto di vista, è chiara. «Noi vorremmo solo che la gente sapesse - conclude - che se non ci vede arrivare sul posto in caso di incidente, o ci vede arrivare con incongruo ritardo, è solo perché nessuno ci ha avvisati di quanto stava accadendo».n
Sul sito webCresce il dibattitointorno ai problemilegati alle lacune del 118© RIPRODUZIONE RISERVATA