Cronaca / Morbegno e bassa valle
Domenica 07 Luglio 2013
I “saggi” in azione
Tre nomi per Confindustria
Ance protesta e le consultazioni si riaprono
Oltre a Mainetti ora in corsa Fabi e Galbusera
Domani la resa dei conti: si riunisce la giunta
Fino al 25 giugno scorso sembrava una rielezione quasi scontata: sarebbe stato sufficiente modificare quel passaggio dello statuto che non consente una proroga e per Paolo Mainetti si sarebbero spalancate le porte del terzo mandato.
Ma così non è andata e probabilmente così non sarà: all’unico nome sortito dal primo giro di consultazioni dei tre saggi - a cui Confindustria per prassi affida la scrematura dei nominativi - ora si sono aggiunti quelli di Cristina Galbusera (vice presidente uscente) e Corrado Fabi, past president.
«Sì, tre candidature. La mia - afferma l’imprenditrice di Cosio, già vice presidente di Confindustria Lombardia, recentemente nominata consigliere in Bps - è da leggere in continuità con quella di Mainetti. Altro non le dico. Dopo la giunta avremo il candidato ufficiale da portare in assemblea».
Va in una diversa direzione la candidatura di Corrado Fabi - componente dell’attuale giunta - il cui nome è stato fatto dagli edili di Ance attraverso il loro presidente Gianmaria Castelli che durante la giunta del 25 giugno scorso ha spiazzato tutti, sparigliando quei giochi che sembravano ormai fatti.
Consultazioni riaperte
I saggi - Sandro Nava, Elisa Lisignoli e Gualtiero Sertori, che a causa di quella che lo stesso Castelli definisce «un’anomalia contro la quale eravamo pronti a rivolgerci ai probiviri» - si sono così ritrovati a riavviare le consultazioni (gli edili erano di fatto stati tagliati fuori) e la scelta si è ampliata: a quella che pareva l’unica possibile (Mainetti) a cui si è giunta senza fare alcunché per evitare di chiedere una proroga del mandato, si è aggiunta la scelta degli edili che hanno candidato ufficialmente Fabi. Un gesto che ha di fatto costretto la giunta ad evitare un “muro contro muro”. Di qui la terza candidatura che fa leva su uno dei nomi più spendibili della giunta uscente. Pare che anche a Sergio Schena sia stata chiesta la disponibilità a candidarsi, ma il presidente della Società di Sviluppo Locale ha declinato l’invito. Luigi Lapsus - altro papabile - si è dichiarato indisponibile perchè troppo preso dal lavoro.
Ora si va alla conta dei voti. E i numeri non stanno certo dalla parte degli edili. Almeno in giunta. Al di fuori, ma sempre in Confindustria, sono in molti a pensarla come Ance che in un momento di crisi si rifiuta di investire 4 milioni di euro - tanto costerebbe l’operazione “nuova sede” -, mentre le aziende fanno fatica a restare in piedi, con le banche pronte a soffiare sul collo e le responsabilità a cui fare fronte sempre più difficili da rispettare: vuoi per il costo del lavoro, vuoi per le scadenze dei fornitori.
Due correnti distinte
In Confindustria Sondrio - così come nel Paese - c’è chi invoca un taglio ai costi e una boccata d’ossigeno per gli associati , e in questo senso quanto fatto da Ance di recente è la prova tangibile di questa nuova “filosofia” che mal si coniuga - per contro - con un investimento milionario come quello approvato dalla giunta (con il voto astenuto degli edili), più che mai intenzionata ad acquistare l’immobile di Oriano Mostacchi.
Una questione di sostanza, dunque. Ma anche sulla forma Ance ha da ridire. E gli edili non sarebbero gli unici ad aver messo i puntini sulle “i” per passaggi non rispettati sotto il profilo formale. Domani la resa dei conti.
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