Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 20 Febbraio 2014
«I reperti antichi
devono tornare qui»
Vittorio Sgarbi a Chiavenna ospite del circolo La Torre si è impegnato a spingere sul governo - Tra i temi caldi la chiesa di Campo Mezzola e i ritrovamenti custoditi ora dalla Sovrintendenza
La promessa di interessarsi alle sorti dei beni architettonici della Valchiavenna. Il critico d’arte Vittorio Sgarbi, arrivato a Chiavenna ospite del circolo culturale La Torre in occasione del ciclo di conferenze dedicato alla presentazione del suo ultimo libro “Il Tesoro d’Italia - La lunga avventura dell’arte”, edito da Bompiani, non ha deluso le aspettative né del folto pubblico, che ha occupato il cineteatro Victoria, né chi gli ha sottoposto alcuni dei casi più spinosi riguardanti il patrimonio culturale della valle.
Sollecitato dallo storico locale Guido Scaramellini, Sgarbi ha, infatti, promesso un impegno nei confronti del Governo per riportare in Valchiavenna i reperti archeologici detenuti dalla Sovrintendenza ai Beni Archeologici di Milano e per il recupero della chiesa di Campo Mezzola, che versa in condizioni precarie. Il primo caso è ben noto. Ormai da anni a Milano sono depositate casse di reperti rinvenuti nel corso degli anni, ultimi quelli dell’area degli scavi di via Picchi. Reperti che tutti vorrebbero esposti in valle.
Il secondo caso è quello della ormai ex chiesa parrocchiale di Campo Mezzola, sconsacrata e a serio rischio: «Sono legato a Massimo Bray da un lungo rapporto d’amicizia - ha spiegato Sgarbi - e alcune operazioni siamo riuscite a farle. Ora aspettiamo di sapere chi sarà il prossimo ministro, ma vi prometto che mi impegnerò per i beni culturali della valle». Come già fatto in passato, quando Sgarbi portò a Roma, in occasione di una mostra sul Tintoretto alle Scuderie del Quirinale il busto in terracotta di Sebastiano Venier opera di Alessandro Vittoria conservato a Palazzo Vertemate Franchi.
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