Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 27 Marzo 2014
I Grigioni bacchettano l’Italia
«Investito soltanto sulle strade»
Graffiante e fortemente critico invece il contenuto delle sue parole, rivolte allo Stato italiano e alle sue scelte che hanno penalizzato - e tanto - lo sviluppo del sistema ferroviario
Un tavolino con tanto di binari e carrozze di treno in legno, il depliant della Ferrovia retica, pupazzi a simboleggiare pendolari e turisti e pure alberi e sagome di montagne, tutti oggetti rigorosamente in legno, di quelli che farebbero impazzire i bambini.
Divertente, leggero ed originale il modo con il quale Walter Finkbohner, delegato elevetico del progetto Interreg “Nel cuore delle Alpi”, ha deciso di intervenire martedì mattina in stazione a Sondrio per parlare dell’iniziativa di sistemazione dei vecchi convogli. Graffiante e fortemente critico invece il contenuto delle sue parole, rivolte allo Stato italiano e alle sue scelte che hanno penalizzato - e tanto - lo sviluppo del sistema ferroviario a vantaggio , invece,di quello su gomma.
«Alla fine dell’Ottocento la vostra linea ferroviaria era una delle più moderne - ha esordito Finkbohner -: era elettrificata, c’erano addirittura gli accendi sigari negli scompartimenti. Poi vi siete dimenticati che la ferrovia è un mezzo fantastico e così vi ritrovate con un’infrastruttura che mostra i segni del tempo». A differenza di quanto accade in Svizzera dove la linea che collega Zurio a Coira è una delle più moderne. Il perché secondo l’elvetico è presto detto: la Confederazione ha investito tre volte di più sulle ferrovie di quanto ha fatto l’Italia, «ma - ha sottolineato - senza soldi non si va».
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