Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 25 Febbraio 2015
I disabili protestano «Per allenarci sulla 38
rischiamo la vita»
Appassionati di handbike denunciano disagi «La bandierina non basta a metterci al riparo dagli investimenti e vorremmo più sicurezza»
La gara alla quale parteciperanno domenica a Treviso è una maratona di una quarantina di chilometri di handbike, ovvero la bicicletta che si pedala con le braccia, ma quello che devono compiere loro quotidianamente negli allenamenti è un vero percorso a ostacoli, col rischio di finire investiti sulla statale 38. Lo stanno constatando Eldo Bozzi, 49 anni di Bianzone, e l’amico Nicola Pusterla, 37 anni di Fusine, costretti ogni giorno a fare i conti col traffico durante gli allenamenti.
«Partendo da Bianzone per immettersi sulla pista ciclabile di Tirano ci sono dei tratti molto pericolosi come l’attraversamento di un paio di passaggi a livello a Villa di Tirano» rivela Bozzi. I due amici segnalano la loro presenza in strada con l’handbike grazie all’apposita bandiera sulla parte posteriore del ciclo che sventola ad altezza uomo, ma il loro timore è quello di non essere visti dalle auto: «Noi siamo praticamente sdraiati sull’asfalto quando pedaliamo e si vede solo la bandiera: la nostra grande preoccupazione è che l’automobilista distratto pensi che la bandierina sia tenuta da un bambino e quindi non ci veda e di conseguenza ci investa».
© RIPRODUZIONE RISERVATA