Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 03 Maggio 2014
«Ho corso al fianco
di Gianni Morandi»
Alla celebre gara americana la runner Grotto ha percorso gli ultimi chilometri con il cantante
«Mi ha chiesto di arrivare con lui all’arrivo»
Spesso i chilometri tra il trentesimo e il trentacinquesimo di una maratona rappresentano, per i corridori, il temutissimo “muro”, punto in cui le energie finiscono e il cammino fino alla linea d’arrivo diventa un autentico calvario.
A Boston, però, dove ha partecipato all’edizione 2014 della più antica maratona del mondo, la sondriese Paola Grotto al trentatreesimo chilometro non si è trovata di fronte questo muro, ma un compagno di viaggio molto più piacevole, cioè Gianni Morandi, runner, ma soprattutto autentica leggenda della canzone italiana. «Gianni Morandi - racconta Paola Grotto - stava correndo qualche metro davanti a me, da solo. Di solito sono timida e molto schiva, probabilmente in un’altra situazione non mi sarei neppure avvicinata e invece gli ho appoggiato una mano sulla spalla».
E, a questo punto, spinta probabilmente dalla “magia” della maratona di Boston, Paola Grotto ha deciso di presentarsi a Gianni Morandi in un modo “familiare” al cantante italiano. «Gli ho subito canticchiato “Scende la pioggia” - prosegue la runner sondriese - perché faceva davvero caldo e di un po’ di pioggia ce ne sarebbe stato davvero bisogno. Gianni mi ha subito “accolta” con un atteggiamento alla mano e affabile, niente affatto da vip. È stato sensibile e premuroso e mi ha chiesto di arrivare insieme a lui all’arrivo. Nella fatica e nella sofferenza ci siamo incoraggiati a vicenda: per me, avere al fianco Morandi pensare cosa dirgli o cosa chiedergli è stata una preziosa distrazione dalla fatica».
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