Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 13 Gennaio 2014
Guerra all’airone cinerino
«Ci mangia tutti i pesci»
La protesta dei soci della sezione di Grosio della Pesca sportiva - Essendo specie protetta, servirebbero abbattimenti autorizzati
È guerra aperta fra la pesca sportiva di Grosio e l’airone cenerino. «Ci mangia tutto il pescato lungo l’Adda, è impossibile andare avanti con questa situazione - protesta il presidente della sezione grosina del sodalizio, Lino Franzini, spalleggiato dai consiglieri dell’associazione Giuseppe Di Gioia e Silvano Borsi -. Ogni anno nella sola Adda sono effettuate tre-quattro semine per un costo di circa 2mila euro. Soldi buttati ,visto che al posto di ripopolare il fiume i pesci introdotti diventano il pasto dell’airone».
Battere le mani, fare rumore sono le uniche soluzioni con le quali l’uomo può distogliere l’airone cenerino dalla pesca nel fiume. Sono armi efficaci perché spaventato l’airone, che prontamente fugge, ma ovviamente non è possibile presidiare il fiume 24 ore al giorno.
«Ci vorrebbero altre armi - ma i pescatori in questa guerra sono disarmati perché l’airone cenerino è una specie protetta ed è vietato cacciarla -. La tentazione sarebbe veramente quella di imbracciare il fucile - affermano i tre amici pescatori - ma non è possibile perché è un reato penale oltre ad essere puniti con una multa importante, 12mila euro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA