Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 28 Agosto 2014
«Grosotto, il ragazzo
dopo l’incidente è fuggito»
Parla un grosottino che si trovava vicino al luogo dove è stata rinvenuta priva di vita Veronica Balsamo - «Lui è scappato quando abbiamo chiesto se gli serviva aiuto. Se avessimo cercato un po’ più in là...»
Andrea non si dà pace. Continua a tormentarsi con la stessa domanda: «Se solo avessimo provato a cercare un po’ più in là, magari Veronica oggi sarebbe ancora viva». Lui, con l’amico Sergio ed un gruppetto di altri amici - 11 persone in tutto - , sabato sera è stato testimone di quanto avvenuto a Caà del Piano, dopo l’incidente che ha coinvolto Emanuele Casula, 18 anni, operaio di Grosotto, fidanzatino di Veronica Balsamo, cameriera di 23 anni di Tiolo, trovata senza vita l’indomani mattina, ai piedi di una scarpata a ridosso della chiesa di Roncale, sopra Grosotto.
«Erano le 20 e 30 di sabato quando alcuni amici mi hanno chiamato per dirmi che nel mio prato c’era un’auto cappottata. Alla guida c’era un ragazzo che poi mi hanno detto essere del paese. La figlia del mio vicino è stata la prima ad avvicinarsi al fuoristrada e ha chiesto al giovane se avesse bisogno di aiuto. Lui è scappato via di corsa - se cercava aiuto, mi chiedo, perchè non si è fermato? -.Ci siamo allarmati e a quel punto - racconta Andrea - abbiamo chiamato i carabinieri che sono arrivati da Sondalo... A loro abbiamo fatto presente che nell’auto c’erano anche gli effetti personali di una ragazza, oltre al portafoglio del giovane».
Portato in ospedale a Sondalo, il giovane da allora non avrebbe proferito parola su quanto accaduto. “Stress traumatico”, giustificano i medici che lo hanno visitato. «Domenica mattina i carabinieri sono ritornati a casa nostra - racconta ancora il signor Andrea - e li abbiamo visti risalire fino alla chiesa. Lì sotto, hanno trovato il corpo della povera ragazza. Non era finito sulle rocce, come hanno scritto i giornali, ma era tra i rovi che ricoprono quella scarpata... In linea d’aria da casa mia non saranno più di 150 metri. Ecco perchè non mi dò pace. Se solo mi fosse venuto in mente di fare un giro, magari la “raisa” l’avrei sentita chiedere aiuto...». Ora si attende l’esito dell’autopsia disposta dal sostituto procuratore Elvira Antonelli che dovrà accertare cause e ora della morte della ragazza.
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