Cronaca / Lecco città
Mercoledì 02 Aprile 2014
GIP: PALERMO PROCACCIAVA
VOTI PER IL CLAN
Le accuse al consigliere comunale di Lecco, Ernesto Palermo
Stando alle imputazioni, la “locale” (ossia la cosca) di Lecco era coordinata, così come gli altri clan presenti a Milano e nella province limitrofe, da quella sorta di “cupola” chiamata “La Lombardia” e scoperta con l’inchiesta cosiddetta “Infinito” del luglio 2010 che aveva portato a oltre 170 arresti al Nord.
La cosca dei Trovato avrebbe creato una «condizione di assoggettamento e di omertà nel territorio di Lecco» mettendo in atto anche forme di «coercizione elettorale» Ernesto Palermo, tra l’altro, sempre stando all’ordinanza, avrebbe anche partecipato all’attività estorsiva e di protezione nei confronti degli esercizi commerciali».
Come nell’episodio dell’attentato a colpi d’arma da fuoco» ai danni dell’Old Wild Café avvenuto la notte del 16 gennaio 2012: Palermo e Mario Trovato avrebbero cercato di costringere i gestori del locale a versare «una somma di denaro a titolo di protezione».
Per acquisire, invece, l’area comunale del Lido di Valmadrera, «attraverso la sostanziale gestione della società Lido di Parè srl» Palermo, Trovato e altri due avrebbero prima promesso diecimila euro al sindaco della cittadina, Marco Rusconi, e poi gli avrebbero versato una mazzetta di cinquemila euro. Palermo, sempre stando alle imputazioni, sarebbe intervenuto per «turbare» anche le procedure pubbliche per la «modifica di destinazione urbanistica di un’area riferibile» a una società amministrata da una donna, che avrebbe dovuto versare 60 mila euro. E per la modifica di una «strada pubblica» un’altra persona avrebbe pagato 15mila euro. Trovato e altri del clan poi avrebbero tentato di mettere a segno un’estorsione da 200 mila euro.
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