Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 30 Marzo 2014
Fusione parrocchie
Il vescovo: «La strada
è già stata aperta»
«Voglio ascoltare prima delle scelte - La collaborazione, a più livelli, esiste già, ad esempio a Valdidentro, Valfurva, Teglio»
Si parla molto di riordino istituzionale per quanto concerne le amministrazioni in Italia, ma anche la Chiesa e in particolare la Diocesi di Como sta cercando di intraprendere un percorso di razionalizzazione all’interno delle sue parrocchie.
Ecco dunque che uno degli obiettivi della visita pastorale del vescovo della Diocesi di Como, monsignor Diego Coletti, è quello, come ha sottolineato lo stesso vescovo «di ascoltare, rendersi conto personalmente delle varie situazioni e in base a questo assumersi poi la responsabilità delle scelte».
Scelte che potrebbero andare anche verso la fusione di alcune parrocchie e la creazione, come è stato ventilato già nelle scorse settimane, di un’unica grande parrocchia della Valmalenco. Ma, fermo restando che, come ha ammesso Coletti «Sondrio e la Valmalenco non sono comunque le uniche realtà per le quali è necessario compiere una valutazione e fare una scelta», il processo di razionalizzazione dell’organizzazione ecclesiastica e di unione o collaborazione tra varie parrocchie è già iniziato.
Sul totale di 338 parrocchie che compongono la diocesi di Como, infatti, quasi i due terzi hanno intrapreso percorsi di collaborazione a più livelli: «A Como, ad esempio - ha spiegato il vescovo Coletti - dove cinque parrocchie si sono fuse diventando una sola parrocchia con cinque chiese, ma anche in provincia di Sondrio dove si registrano collaborazioni in Valdidentro, a Valfurva a Mazzo, a Teglio o sulla Costiera dei Cech: le parrocchie finora sono rimaste, ma alcune iniziative, come il corso di preparazione per i fidanzati o l’attività estiva vengono portate avanti congiuntamente. Inoltre, i vicariati foranei sono già stati ridotti a dimensioni molto più “familiari”».
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