Cronaca / Valchiavenna
Sabato 19 Ottobre 2013
Fusione dei Comuni
Ecco come si vota
Referendum fissato per domenica 1 dicembre: bisognerà scegliere anche il nome per il nuovo ente - Potranno esprimersi tutti i cittadini maggiorenni residenti nel territorio dei cinque paesi interessati
Si vota domenica 1 dicembre, e su questo ormai da settimane non c’erano più dubbi, ma con la convocazione dei comizi elettorali, così si chiama in gergo tecnico l’apertura della campagna elettorale, avvenuta in questi giorni è possibile sapere qualcosa di più sul referendum consultivo che chiamerà alle urne i cittadini di Chiavenna, Prata Camportaccio, Gordona, Menarola e Mese per esprimersi sulla scelta di fondere le cinque municipalità della Valchiavenna e sciogliere qualcuno dei dubbi che serpeggiano tra la cittadinanza.
Un referendum indetto dalla Regione Lombardia che avrà carattere esclusivamente consultivo, ma che avrà anche secondo quanto assicurato dallo stesso Pirellone, un peso determinante nella scelta finale del consiglio regionale. Come non è ancora chiaro e a Milano sembrano volersi tenere le mani abbastanza libere sull’argomento.
Si voterà in un’unica giornata. I seggi dei cinque comuni apriranno i battenti alle 8 del mattino e chiuderanno alle 21. Lo spoglio si terrà la sera stessa e, quindi, presumibilmente verso le 22-23 già si conoscerà l’esito del pronunciamento.
Ci vorrà qualche minuto in più di conteggi, invece, per la scelta del nome da dare all’eventuale comune fuso. I cittadini dovranno scegliere tra Valchiavenna, Rive del Mera, Piana di Chiavenna, Valle del Mera, Rezia di Valchiavenna. Manca all’appello, e pare una scelta voluta per tenere aperto un canale di confronto con chi non ha aderito al progetto e per non suscitare rigurgiti campanilistici, il semplice “Chiavenna”.
Una possibilità di scelta quest’ultima che pure era stata richiesta da più parti nei mesi scorsi. Ma chi potrà votare al referendum? Secondo quanto previsto dalla Regione Lombardia gli iscritti alle liste elettorali valide per l’elezione del consiglio regionale. In pratica i cittadini maggiorenni residenti sul territorio dei cinque comuni.
Non esiste il quorum. La votazione, a differenza dei normali referendum abrogativi previsti dalla Costituzione, sarà valida a prescindere dall’affluenza. Anche se sarà inferiore al 50% degli aventi diritto al voto. Per il resto tutto funzionerà come una normale elezione. I cittadini dovranno presentarsi al seggio muniti di certificato elettorale, documento che attesta l’iscrizione alle liste elettorali, e documento d’identità valido. Anche i seggi saranno dislocati normalmente. Sei sul territorio del comune di Chiavenna, due a Prata Camportaccio, uno a testa per Gordona, Mese e Menarola. Il referendum, infine, complessivamente avrà un costo di 25mila euro. Cifra che sarà coperta interamente da un finanziamento della Regione Lombardia.
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