Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 16 Ottobre 2013
Fusione comuni, Vaninetti
«Tema che va meditato»
Il presidente dell’ente montano annuncia una serie di incontri - «Il processo da noi è molto più complicato che in Valchiavenna»
« Non stiamo latitando sulla fusione dei Comuni, ma il nostro mandamento per storia, demografia e morfologia del territorio è molto differente dalla Valchiavenna o dal Tiranese. Per questo l’approccio al tema è per forza più complesso e deve essere graduale. Ricominciano quindi a discuterne con una serie di incontri che apriamo a tutte le amministrazioni».
Mentre la Valchiavenna accelera sul Comune unico, la Bassa Valle muove i primi passi sul fronte della fusione fra enti locali. Il presidente della Comunità montana di Morbegno Alan Vaninetti, aveva già proposto nei mesi scorsi un primo percorso di avvicinamento alla tematica e dal prossimo novembre e sino a gennaio l’ente comprensoriale ha in programma una serie di serate incentrate proprio sul tema della fusione dei Comuni.
«L’argomento sarà affrontato sia dal punto di vista tecnico, legislativo e burocratico, sia attraverso testimonianze di realtà di fuori provincia che già hanno adottato la dimensione di unione o fusione di enti amministrativi», tiene a dire Vaninetti. Nel Morbegnese il percorso di avvicinamento fra Comuni sta avvenendo principalmente attraverso la gestione associata di alcuni servizi, dall’ufficio tecnico mandamentale, allo sportello unico delle attività produttive, sino ai servizi sociali, «modalità adottata da una parte per vincoli di legge, dall’altra perché sussisteva l’esigenza di rendere maggiormente efficienti le prestazioni erogate ai cittadini», dice il presidente della Cm.
Diversa la questione “fusione”: «Il nostro territorio è formato da 25 comuni contro i 13 della Valchiavenna. Noi contiamo 46mila abitanti, in Valchiavenna ce ne sono pressoché la metà. Il Morbegnese – continua- è poi strutturato in valli laterali, non vanta quindi l’omogeneità territoriale della vicina Valchiavenna, dove, così come nel Tiranese, il percorso verso le fusioni risulta meglio gestibile. Non così per la Bassa Valle, ma nemmeno per il Sondriese, dove gli abbozzi di unione non sono decollati». Per questi motivi il portavoce della Cm ritiene che la via da seguire sia quella graduale e soft, senza pensare subito a mettere insieme comuni della Valgerola, della Costiera dei Cech o del fondovalle.
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