
Cronaca / Valchiavenna
Martedì 12 Maggio 2015
Fusione, assemblea rovente: duri attacchi al referendum
Menarola, caldissima assemblea quella convocata sabato per discutere del progetto di fusione per incorporazione avviato con Gordona e che il 31 maggio avrà un suo momento dirimente in occasione del referendum consultivo tra gli elettori dei due comuni.
«Traditore». È questo uno degli epiteti più gentili che il sindaco di Menarola Fulvio Barilani si è sentito rivolgere da una caldissima assemblea convocata sabato per discutere del progetto di fusione per incorporazione avviato con Gordona e che il 31 maggio avrà un suo momento dirimente in occasione del referendum consultivo tra gli elettori dei due comuni.
Un’assemblea un po’ sfuggita di mano quella di sabato per i due sindaci coinvolti nel progetto. Un centinaio di persone presenti ha costretto a spostare la sede dell’incontro da una saletta interna alla piazza antistante il municipio di Menarola. Dopo una breve presentazione dell’idea messa in campo nei mesi scorsi è cominciato il fuoco di fila delle contestazioni. Non sono stati i residenti di Menarola ad aprire i cannoni, quanto i proprietari di immobili che risiedono in altri comuni. Mese, soprattutto. La domanda fondamentale è stata una: «Perché la fusione con Gordona e non con Mese?». Il peso della contestazione, e dell’opposizione, di persone che comunque il 31 maggio non voteranno è tutto da valutare. I voti a Menarola, 42, sono pochissimi e basta niente per capovolgere un esito che fino alla scorsa settimana appariva scontato. Menarola due anni fa aveva votato in massa, si fa per dire, “Sì” alla proposta di fusione a cinque con Gordona, Mese, Prata Camportaccio e Chiavenna.
Evidente, però, che basta pochissimo per cambiare gli equilibri in una zona dove i rapporti famigliari sono importanti. Presenti tra il pubblico molti amministratori. Da quelli più o meno direttamente interessati come il sindaco di Mese Patrizia Pilatti e il presidente della Comunità Montana Cinzia Capelli fino ai neutrali, come il sindaco di Prata Davide Tarabini. La domanda del pubblico potrebbe aprire anche un piccolo caso politico. Barilani, infatti, ha risposto che lo scorso anno c’era stato un incontro per discutere di un progetto di fusione a tre tra Menarola, Mese e Gordona. Una trattativa che, fino ad ora, non era mai venuta alla luce ma che, comunque, è evidentemente naufragata. Per responsabilità di chi, all’assemblea non è apparso chiarissimo. Certo i rapporti difficili tra Mese da una parte e Gordona e Menarola dall’altra potrebbe avere giocato un ruolo determinante.
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