Fulmini in montagna, i consigli dell’esperto

Le guide alpine hanno diramato una serie di consigli per evitare di essere colpiti dai fulmini durante le escursioni in montagna

Gli esperti di Arpa Lombardia prevedono ancora per i prossimi giorni possibili rovesci e temporali nel corso delle giornate, in particolare domani e giovedì. Una situazione a cui ci stiamo abituando, vista la frequenza di questi fenomeni nel corso della tarda primavera e di questo inizio d’estate. E dopo l’allerta frane evidenziata dal centro Arpa, emerge un altro allarme. Durante la stagione estiva, infatti, aumenta la frequenza delle escursioni e delle salite alpinistiche in alta quota, e quando il meteo è instabile, i fulmini rappresentano un pericolo da non sottovalutare ed è fondamentale una corretta informazione e preparazione sul tema.

Cosa dovrebbe fare una persona se si trova all’aperto in montagna durante un temporale? La risposta arriva da un esperto, Giacomo Poletti, ingegnere ambientale e docente di meteorologia per il Collegio guide alpine del Trentino: «Ci sono diverse condotte in base ai casi – spiega l’esperto - ma si parte da una regola: noi e la nostra attrezzatura (anche fissa, come le tende) non dobbiamo mai risultare la cosa più elevata dei dintorni, e dobbiamo pure evitare di trovarci vicino agli oggetti più elevati, siano essi alberi, pali o altro. Andiamo con ordine, partendo dal caso in cui ci si trova all’aperto senza possibilità di trovare riparo. Di base bisogna calare velocemente di quota ricordando che i fulmini più pericolosi e frequenti sono prima dei rovesci (cadono spesso “in aria calda”). Occorre quindi abbandonare creste e cime, il centro dei canali e i versanti esposti. Una volta arrivato il temporale, non bisogna correre o camminare, ma bensì fermarsi e proteggersi in punti depressi o concavi (in avvallamenti, buche) accovacciandosi “a riccio” e tenendo i piedi il più possibile uniti, un’azione che ci protegge se il fulmine ci cade vicino perché limita molto le differenze di potenziale elettrico fra i due piedi. Se siamo in gruppo, dobbiamo separarci, adottando singolarmente le misure appena dette».

Dove trovare e come scegliere un riparo? «In una cavità naturale (grotta) o artificiale (ex forti militari, ruderi) – la risposta dell’ingegnere Poletti -. Non va bene nemmeno appoggiarsi alle pareti (specie se bagnate) e bisogna anche evitare le correnti d’aria (i flussi possono costituire dei percorsi preferenziali per le scariche). Occorre quindi cercare un angolo interno protetto dove accovacciarsi senza toccare le pareti. Va bene anche sedersi sullo zaino. Naturalmente se si riesce a raggiungere un luogo chiuso, ben venga: sì alle auto (proteggono grazie all’effetto “gabbia di Faraday” purché non si tocchi la carrozzeria metallica) e agli edifici».

Giacomo Poletti, infine, chiarisce cosa fare se una persona viene colpita da un fulmine: «Possiamo sfatare alcune false credenze – afferma -: il corpo ovviamente non immagazzina corrente elettrica e la vittima di fulminazione va soccorsa subito come da prassi, chiamando il 112 e seguendo le indicazioni fornite, con eventuale massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca».

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