Esino “lucidato” dai profughi
Rimesse a nuovo le panchine
Una squadra di quattordici rifugiati ogni mattina al lavoro . Soddisfatti di impegnare il tempo in attività socialmente utili
Con le belle giornate della settimana scorsa ai rifugiati ospiti alla Montanina è stata offerta l’occasione di un lavoro un po’ diverso dallo spazzare strade o sgombrarle dalla neve a cui molti di loro si erano ormai abituati.
Tra il 20 aprile e il venerdì scorso, ogni mattina dodici, quattordici profughi sotto la direzione di Valter Dell’Era hanno lavorato a togliere la vecchia pittura dalle panchine a forza di “olio di gomito” e carta vetrata e poi a dare le mani di vernice messa a disposizione dal Comune.
In attesa dei documenti
Sono state sistemate quelle più in vista e più usate, anche dai ragazzi stessi, lungo il viale della Via Crucis e nei parchi vicini, il parco Vedani e quello sopra la chiesa di San Vittore.
Gli esinesi, ed i villeggianti che fra qualche mese arriveranno, sapranno apprezzare l’impegno non indifferente di persone che spesso, secondo stereotipi difficili da superare, sono considerati sfaticati che vivono sulle nostre spalle.
Questo grazie a chi con pazienza e buona volontà si mette a disposizione ad accompagnarli ed a guidarli nel lavoro, affrontando la difficoltà di intendersi con altre lingue e culture.
La soddisfazione c’è anche in loro, contenti di essere stati utili, desiderosi di mostrare le loro capacità ed anche solo di spezzare la monotonia e la lunghezza dell’attesa per i “documenti”, cioè il riconoscimento dello status di rifugiato per potersi muovere liberamente, andare dove trovare un lavoro e costruirsi un futuro dignitoso.
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