Ecco i soldi dalle banche
La "Redaelli" è salva
Le banche hanno dato il via libera al finanziamento di tre milioni che servirà a ricapitalizzare il Vellutificio Redaelli di Mandello. I soldi permetteranno all'impresa tessile di superare il momento di difficoltà, di pagare fornitori e dipendenti e di aumentare le commesse nella stagione di maggiore produzione per le case di moda milanesi che si apprestano a confezionare gli abiti per l'autunno e inverno anche con i tessuti realizzati alla Redaelli
Tra i clienti del vellutificio mandellese spiccano importanti gruppi del settore abbigliamento, come Hugo Boss, Zara e Massimo Dutti. I dettagli dell'operazione non sono ancora delineabili nel dettaglio, ma pare che Credito Valtellinese, Banca Intesa e Unicredit abbiano aperto i rubinetti del credito. Mentre Bnl si sarebbe ritirata all'ultimo momento e la sua quota sarebbe stata coperta da altri istituti di credito del territorio. La vicenda Redaelli era scoppiata nel dicembre del 2009 quando l'imprenditore aveva contattato i sindacati per richiedere l'apertura di ammortizzatori sociali destinati a tutti i dipendenti perché l'azienda nei mesi precedenti si era fortemente indebitata a causa di un errato investimento industriale nel Nord Europa e per colpa di un calo di commesse provocato dalla crisi economica e da un calo di appeal del velluto per le case di moda. Redaelli aveva così richiesto un finanziamento alle banche, che tuttavia avevano inizialmente chiuso i rubinetti del credito. Solo grazie alla mediazione del sindaco Riccardo Mariani e dell'assessore alle attività produttive Fabio Dadati, nonché grazie alle forze sindacali è stato possibile giungere a un accordo, approvato lunedì sera, che ha portato alla ricapitalizzazione dell'azienda.
Tuttavia la Redaelli rimane ancora un osservato speciale, e del futuro dell'azienda e dei suoi 120 dipendenti specializzati nella lavorazione del velluto, si tornerà a parlare la prossima settimana al tavolo sindacale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA