Cronaca
Martedì 22 Settembre 2015
Ecco Franca, 80 anni ai fornelli
«Io, cuoca di calciatori e attori»
Faggeto Lari oCon la Merlini ai tavoli del San Giorgio Trapattoni e Streheler
Il locale di Lemna è gestito dal figlio Roberto: «Ora cucino per i nipoti»
Alla fine, il metaforico orologio degli ottant’anni sta per battere le ore anche per lei. Nata a Seveso il 24 settembre 1935, Franca Merlini è stata ristoratrice molto conosciuta sulla riva lacustre e non solo: con il marito Gian Marco Galli (che, mancato nel 1998, per tutti era “il Gianni”) Franca ha infatti condotto a lungo il Ristorante San Giorgio di Lemna, frazione montana di Faggeto Lario, che (oggi gestito dal figlio Roberto) con i suoi novantatre anni di vita è attualmente il più antico locale faggetino.
Originaria di Seveso, da ragazza Franca veniva in villeggiatura a Lemna.
«Eravamo una decina di ragazze e stavamo in pensione alla Locanda San Giorgio, dal Carlin e dalla Marta. Qui io conobbi il loro figlio, Gianni, che aveva tre anni più di me. Nacque una simpatia spontanea e poi – dice ridendo – lui mi… incastrò con la musica. Suonava molto bene il pianoforte ed era un piacere ascoltarlo; nel 1958, dopo tre anni di fidanzamento, ci sposammo e presi servizio al San Giorgio, aiutando i miei suoceri». Un inizio duro, come allora erano i tempi, ma davvero bello. «C’era ottimismo, si guardava al futuro con fiducia ed il paese, come l’Italia, era in espansione: da noi lavoravano molti compaesani. Facemmo tanti sacrifici e contraemmo mutui per ammodernare il locale, che però mai ha perso il caratteristico aspetto di locanda di paese, ed il sottostante negozio di generi alimentari, nato negli anni Ottanta. Feste e banchetti erano all’ordine del giorno e mai mancava, a fine cena, l’intrattenimento musicale, ovviamente a cura di Gianni».
Una soddisfazione: il cavalierato. «Prima Gianni, poi io, ottenemmo il riconoscimento di Cavaliere della Repubblica per meriti lavorativi e la soddisfazione fu grande: avevamo fatto qualcosa per il nostro paese». Tanti i personaggi famosi ospiti del locale. «Mio marito era interista e qui spesso si vedevano volti del mondo del calcio: Luis Vinicio, Gianfranco Matteoli, Javier Zanetti, Beppe Bergomi, Giovanni Trapattoni… ma anche Giorgio Streheler, che venne qui in incognito: pensava che nessuno lo avrebbe riconosciuto, ma non fu così ed arrivarono immancabili i complimenti. Anche Gianni De Simoni, allora direttore de La Provincia, era spesso tra gli ospiti e, ricordo, era colpito dalle tovaglie a quadrettoni bianchi e rossi che facevano tanto “osteria di una volta”».
Ma non si vive di soli ricordi. Mentre il figlio Roberto, oggi al comando del locale, serve i clienti, Franca osserva i nipoti e commenta.
Piatti preziosi
«Spesso, mi chiedono di preparare qualcosa per loro. Mi metto allora ai fornelli e cucino, stavolta per la mia famiglia. Non sono calciatori o personaggi famosi, ma per me sono meglio». La signora non ha perso la mano e i suoi piatti fanno felici i parenti.
Anche loro, il 24 settembre, festeggeranno gli ottant’anni della cuoca di Trapattoni e Zanetti.
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