Due miliardi per le aziende lombarde

Come sfruttare il tesoro dei fondi Ue

Un convegno al Campus Previati organizzato dalla Camera di commercio

Valassi e i dirigenti regionali raccontano i finanziamenti Fse da qui al 2020

LECCO

Quasi due miliardi di euro a disposizione delle aziende lombarde per finanziare progetti da qui al 2020. E’ un plafond di grandissimo rilievo quello che ieri è stato illustrato per sommi capi al Campus Previati in occasione del convegno promosso da Univerlecco sul tema “I fondi strutturali europei per Regione Lombardia: Fesr e Fse”.

Un incontro fortemente voluto dal presidente dell’associazione organizzatrice e della Camera di Commercio, Vico Valassi, con l’obiettivo di mettere a disposizione del tessuto economico lecchese informazioni di fondamentale importanza per lo sviluppo del potenziale locale che necessita di finanziamenti per poter essere espresso.

E’ stato lui stesso a evidenziarlo, mettendo l’accento sull’importanza di «catturare fondi strutturali in un momento in cui le risorse che gli enti possono investire sono in continua diminuzione. A Lecco – ha aggiunto Valassi – si sta facendo un grande sforzo per fare sinergia tra diversi sistemi e il campus Previati è in questo senso un emblema di questo lavoro, oltre che un polo di sperimentazione unico in Italia, visto l’abbinamento della ricerca del Politecnico di Milano e del Cnr».

Dunque, l’obiettivo è trovare le strade concrete per permettere al tessuto imprenditoriale di immettersi nella necessaria corsia di crescita. In questo senso ha ricordato il progetto B2R, con cui lo scorso anno imprese e ricerca si sono sedute a un tavolo, ma ha anche rimarcato il fatto che la riforma stabilita dal governo, con il taglio dei diritti camerali, porterà nel 2017 l’ente lecchese a disporre di ben 4 milioni in meno, che dunque non potranno essere innestati a sostegno dell’economia territoriale.

Quindi ha ceduto la parola a Maria Pia Redaelli, direttore dell’Unità organizzativa autorità di gestione Fse e Fesr 2014-2020 per Regione Lombardia, che ha subito sottolineato che dall’Unione europea e dallo Stato sono stati ottenuti circa 2 miliardi di euro da investire nella programmazione di questo periodo.

La funzionaria del Pirellone ha snocciolato una serie di cifre, evidenziando che i vari ambiti nei quali questi consistenti fondi porteranno ossigeno potranno interessare anche il tessuto economico lecchese.

L’esponente del Cnr, Luigi Ambrosio, direttore del dipartimento di scienze chimiche e tecnologie dei materiali, si è invece soffermato sulla presenza a Lecco di dipartimenti relativi a scienze della materia, dei materiali, biomediche e Ict, rilevando l’importanza di questa multidisciplinarietà.

Nel pomeriggio, quindi, spazio al focus tematico sui cluster tecnologici lombardi, per offrire l’opportunità di verificare potenziali interessi tematici e creare nuove partnership per cogliere le opportunità di finanziamento del sistema regionale in tema di innovazione, ricerca e sviluppo.

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